Sini-Enge (Chevrolet Camaro) vincono gara-2, ma la classifica ed il titolo GT3 è sub judice

L'equipaggio del Solaris Motorsport, al debutto nella serie italiana, si aggiudica una gara molto combattuta e ricca di colpi di scena che hanno determinato la non assegnazione del tricolore. Omar Galbiati conquista il titolo GT Cup.

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E' stato un finale davvero al cardiopalma quello che si è registrato a Monza in occasione di gara-2 del 7° ed ultimo appuntamento del Campionato Italiano Gran Turismo. La classifica, in cui si era imposto l'equipaggio Sini-Enge, al volante della Chevrolet Camaro del Solaris Motorsport al debutto nella serie tricolore, è stata dichiarata subjudice in seguito all'annunciato appello da parte di Audi Sport Italia avverso la decisione dei commissari sportivi di penalizzare di dieci secondi l'equipaggio Mapelli-Schoeffler (Audi R8 LMS).

Questi ultimi, infatti, avevano concluso la gara davanti ai loro avversari per il titolo GT3, Casè-Giammaria (Ferrari 458 Italia-Scuderia Baldini 27), ma il comportamento di Mapelli, tenuto in occasione del contatto con Giammaria nel corso dell'ultimo giro, era stato ritenuto scorretto da parte dell'organo giudicante. In particolare si è contestato al pilota Audi di aver rallentato vistosamente all'ingresso della Roggia e di aver deliberatamente frenato all'interno della variante, rendendo inevitabile il contatto tra le due vetture. A questa decisione, Audi Sport Italia ha preannunciato appello e, pertanto, la classifica è sub judice ed il titolo GT3 non è stato assegnato.

Regolarmente assegnato, invece, il titolo GT Cup che è stato vinto dal pilota lombardo Omar Galbiati (Porsche 997) che, in coppia con Christian Passuti, ha concluso la gara al 4° posto alle spalle di Mancinelli-Goldstein (Lamborghini Gallardo-Eurotech Engineering) e alle Porsche 997 di Bodega-Maestri (Drive Technology) e Maino-Valori (Ebimotors).

La cronaca di gara-2
La gara si apriva con il ritiro del poleman Bortolotti che , in lotta con Enge, usciva alla prima variante. Il pilota ceco, invece, riusciva a sfilare alle spalle di Pezzucchi, seguito da Costantini, Schoeffler, Capello, Ferrara, Carboni, Casè e Benucci, mentre nella GT Cup era Iacone a prendere la testa davanti a Baccani e Goldstein. Nella prima tornata Enge si portava al comando su Costantini e Pezzucchi, ma al giro successivo il pilota del Krypton Motorsport tamponava il portacolori dell'Ombra Racing, con discordanti dinamiche da parte dei due piloti.

Ferrara, invece, riusciva a scavalcare Capello e Schoeffler, seguito da Casè, bravo a recuperare diverse posizioni dalla 10^ posizione di partenza. Al terzo giro Benucci scavalcava Capello, mentre Piancastelli guadagnava la terza piazza in GT Cup ai danni di Goldstein.

Al comando, intanto, Enge allungava con decisione su Ferrara, seguito da Schoeffler, Casè, Benucci, Capello e Carboni, mentre Pezzucchi era costretto al ritiro in seguito al contatto con Costantini. In GT Cup si faceva ancora più agguerrita la lotta spalle di Iacone e Baccani, con Goldstein che riprendeva la terza piazza su Piancastelli.

Al sesto passaggio Capello e Benucci si toccavano alla variante Ascari, ma in questo caso al pilota Audi veniva inflitto un drive through che lo faceva retrocedere di alcune posizioni. Casè, invece, alla Parabolica riusciva a scavalcare Schoeffler salendo in terza posizione e, due giri più tardi, completava la sua rimonta scavalcando Ferrara, portandosi alle spalle dell'ormai irraggiungibile Enge, mentre Carboni si portava in quinta piazza davanti a Donativi e Romani.

Al rientro in pista di tutte le vetture dopo i cambi pilota Sini, subentrato ad Enge, si confermava al comando con oltre 17 secondi su Mapelli, seguito da Beretta, Giammaria, Magli, Gagliardini, e Zonzini, ma dalla direzione gara arrivava la comunicazione di una penalizzazione di 1”254 per cambio irregolare all'equipaggio Mapelli-Schoeffler. Nella GT Cup Bodega prendeva la testa su Venerosi e Mancinelli.

Al 20° passaggio Giammaria scavalcava Beretta portandosi alle spalle di Mapelli, suo avversario diretto per il titolo, mentre dalla retrovie risaliva Balzan, che dopo aver preso il volante da Benucci, entrava nella top ten.

La lotta per il titolo GT3 si faceva sempre più incerta con Giammaria che, giro dopo giro, riusciva a guadagnare decimi preziosi su Mapelli. Al 23° giro il vantaggio del pilota Audi scendeva a poco più di un secondo e, in virtù della penalizzazione, il titolo GT3 stava passando in mano Ferrari. Anche nella GT Cup regnava la massima incertezza per l'assegnazione del titolo con Galbiati e Tempesta-Iacone ancora in lotta per la vittoria finale.

All'ultimo giro arrivava il colpo di scena finale, che poi ha determinato la non assegnazione del titolo. Alla Roggia Giammaria tamponava Mapelli, rallentando poi vistosamente per la rottura del radiatore e, sotto alla bandiera a scacchi, Sini andava a conquistare la sua prima vittoria nel tricolore GT davanti a Mapelli, Giammaria, Beretta, Magli, Gagliardini e Zonzini.

Nel post gara, Mapelli veniva penalizzato di dieci secondi retrocedendo in terza posizione in classifica, provvedimento a cui veniva annunciato appello da parte di Audi Sport Italia, rendendo sub judice la gara e l'assegnazione del titolo. Quarti erano Beretta-Carboni, davanti a Magli-Ferrara, Donativi-Gaglirdini, Capello-Zonzini e Benucci-Balzan.Con il quarto posto nella classifica GT Cup alle spalle di Mancinelli-Goldstein, Bodega-Maestri e Maino-Valori, Omar Galbiati, coadiuvato da Christian Passuti, conquistava il titolo di classe su Tempesta-Iacone.

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