Mapelli-Schoeffler (Audi R8 LMS), le dichiarazioni del post gara

Non sono bastate quattordici gare per assegnare il titolo GT3 e ora tutto è rimandato alle decisioni degli organi federali.

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Un finale al cardiopalma quello registrato a Monza in occasione di gara-2 del 7° appuntamento del Campionato Italiano Gran Turismo, che non ha potuto assegnare il titolo GT3. Ecco le dichiarazioni dei portacolori Audi, a cui seguiranno quelle dell'equipaggio Casè-Giammaria.

"Da monzese mi sarebbe piaciuto poter festeggiare qui insieme ad un altro brianzolo come Marco Mapelli ed a Thomas Schoeffler il titolo italiano GT – dichiara Emilio Radaelli, Team Cheaf Audi Sport Italia - non posso che essere contento del grande impegno messo da tutti per arrivare al massimo risultato. Con un risultato sub-judice, purtroppo, non possiamo sapere chi il massimo risultato lo ha davvero ottenuto. Abbiamo fatto appello al provvedimento che è stato preso contro Mapelli perché siamo convinti di avere degli argomenti da portare a nostro favore. Oggi non abbiamo vinto, oggi non abbiamo perso e pensiamo che più lontano dalla pressione della giornata di gara di oggi, a freddo, saranno esaminati tutti i fattori ed arriverà un parere sereno".

"Un finale da restare senza fiato, quello di oggi – ribadisce Marco Mapelli - i nostri rivali diretti ci hanno fatto un regalo ritardando il pit-stop di un giro rispetto a noi, così sono rientrato in pista davanti a Giammaria e dato che in quest'ultima gara arrivare davanti all'altro voleva dire vincere il campionato ho chiesto alla mia Audi tutto quello che aveva e anche di più. Mi ha assistito benissimo, tanto è vero che ho fatto il mio giro migliore al ventitreesimo giro, ad appena quattro dalla fine. Negli ultimi due giri però ho potuto solo giocare in difesa, il top della performance l'avevo già spremuto. Giammaria mi ha affiancato all'esterno, io ho dovuto fare la traiettoria che mi consentisse di mettere dentro il muso e non tagliare la chicane e la Ferrari mi ha urtato da dietro".

"E' stato un finale davvero difficile – precisa Thomas Schoeffler - al via Dindo mi ha dato spazio e speravo di poter spingere subito perché la macchina andava molto bene, ma una volta agganciata la 458 di Gigi Ferrara lui ha cominciato a chiudermi anche se ero più veloce in curva ed alla fine del turno ho anche dato spazio a Dindo (prima che dovesse fermarsi per il drive-through) sperando che potesse andare avanti lui e spingere più forte di quanto potessi fare io senza rischiare di fare errori e compromettere una stagione davvero bellissima".

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