Saluto di Emanuele Pirro al Mondo del Karting

Il pensiero di Emanuele Pirro al termine del suo mandato quale Presidente della Commissione Karting ACI Sport
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Cari amici kartisti,

Essere stato vostro presidente per cinque anni è stato per me un onore ed un privilegio, anche considerando gli otto anni di presidenza della FIK che mio papà ha ricoperto negli anni ’80.

Quando sei anni fa mi fu chiesto di ricoprire questo ruolo, risposi che ero onorato ma non avevo tanto tempo libero da dedicargli e neanche la competenza specifica necessaria. Mi dissero che il kart era abbastanza in salute ma c’era bisogno di una figura istituzionale al di sopra delle parti che avrebbe dovuto supervisionare e presiedere una commissione che in quel momento non aveva presidente.

La realtà però era distante da questa descrizione. La morte di Claudio Bacchetta poi, al di là del dispiacere personale perché ci conoscevamo dalla fine degli anni Settanta, è stata un brutto colpo che ha creato discontinuità e anche un po’ di anarchia.

Come è mia abitudine, mi sono messo a testa bassa cercando di fare quello che ritenevo giusto. Non dovendo riconoscenza a nessuno, ho agito, a volte anche sbagliando, sempre nell’interesse della collettività, forte del fatto che ricoprivo una carica che non avevo né chiesto né cercato.

Le difficoltà sono state parecchie, specialmente nei primi due anni.

La compagine della commissione si è modificata nel corso del tempo quando è stato chiaro a tutti che io ero là per fare il bene della comunità e niente altro.  

Il mio obiettivo principale era quello di rafforzare il kart di base, e di far sì che la discriminante economica fosse un po' meno determinante. Purtroppo, non sono troppo contento dei risultati ottenuti in questo campo. Si può e si deve fare di più!

Poi abbiamo cercato di semplificare il sistema e di far tornare a “casa” quelli che correvano in ambiti di altre federazioni, senza la “repressione” ma cercando di offrire loro un prodotto migliore. Qui invece, nel 2020, ho avuto soddisfazione, con la creazione della nuova categoria Club, che ha riportato a casa diversi piloti. Molto del merito di questo obbiettivo raggiunto va a Marco Rogano che ha creduto e dato fiducia a Sergio Di Dato e la sua gente. Vorrei anche ringraziare quest’ultimo che, dimostrando flessibilità e lungimiranza, è tornato in ambito ACI Sport e sta svolgendo un buon lavoro.

Ho tentato di intervenire sulla categoria Mini, che mi sta molto a cuore, cercando di renderla più economica riducendone le prestazioni soprattutto a livello di aderenza. Credo che questi kart siano un po’ troppo veloci (specialmente in curva) nelle mani di bambini ancora fisicamente e intellettualmente acerbi. L’unica cosa però che sono riuscito ad implementare è stata la divisione delle classifiche in due fasce di età. Ero, e sono tuttora fermamente convinto che una riduzione dell’aderenza in curva, oltre a rendere la guida più selettiva, migliorerebbe la sicurezza e renderebbe la potenza del motore (un po’) meno importante. Sappiamo quanto sia costoso il noleggio di un motore considerato performante. Da che mondo è mondo quando si corre sul bagnato (leggasi minore aderenza) l’importanza del motore diminuisce e quella del pilota aumenta. Questa è stata la più grande delusione che ho avuto perché non mi è stato permesso di cambiare nulla.

Un’altra cosa che abbiamo cercato di fare è stata una distribuzione più omogenea delle gare sul territorio per far sì che più circuiti beneficiassero di gare titolate tenendo presente però la logistica in modo da non avere un impatto sulle tasche degli utenti. Bilancio abbastanza positivo.

Un altro impegno è stato, negli anni, quello di far uscire i regolamenti in tempi accettabili e non all’ultimo momento, ma, a parte il 2020 non sono soddisfatto dei risultati ottenuti. Sono molto contento però della direzione presa per il presente e per il futuro.

Ad ogni modo la mia presidenza è stato un percorso che mi ha arricchito molto come persona, mi ha fatto sviluppare caratteristiche importanti e di sicuro mi ha reso un uomo migliore. Anche se in alcuni momenti è stata difficile, non mi pento affatto di aver accettato questo incarico.

Mi ha fatto sentire in qualche modo il papà o in alcune occasioni il fratello maggiore di un’utenza che ho amato, amo e amerò sempre.

Infine, vorrei ringraziare le persone che mi hanno supportato in questo difficile percorso. In particolare, Marco Rogano, la segreteria di commissione con Manolo Bastianelli e Livia Giannetti ed i componenti della commissione che mi hanno aiutato, accompagnato e con cui ho creato un team di cui vado fiero. Ringrazio anche quelli che mi hanno ostacolato perché mi hanno dato modo di crescere e migliorarmi.

Ho fatto tutto bene? No. Avrei potuto fare di più? Certamente. La cosa di cui vado però fiero è che ciò che ho fatto, l’ho fatto con una passione ma soprattutto con una integrità seconde a nessuno

Ah, dimenticavo, vorrei che non prendeste questa mia uscita come un “abbandono” perché non continuare non è stata una mia scelta. Secondo me c’erano ancora molte cose da fare ma è stato deciso di affidarmi l’incarico di Supervisore della Scuola Federale, cosa che mi fa molto piacere e a cui mi dedicherò anima a corpo, cercando di essere all’altezza sia del mio illustre predecessore, Giancarlo Minardi.

Sono comunque ottimista per il futuro e auguro al nuovo team tutto il meglio, specialmente perché c’è qualcuno che ne ha veramente bisogno. Il karting!

Sempre vostro,
Emanuele Pirro