Perico a cuore aperto

Inizia il 18° anno di attività per il bergamasco. Un occhio al passato, l’altro al futuro, ma soprattutto tanto presente da vivere.

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15/02/2013 - Alessandro Perico, ricciolo ribelle così come il suo carattere, almeno fino a qualche tempo fa. Si, perché gli anni ed il tempo che passa ha, almeno in parte, plasmato il focoso bergamasco. In effetti il pilota di Vaprio D’Adda è da tanto tempo uno dei piloti più amati nel mondo dei rally, in particolare per la sua guida altamente spettacolare e spesso al limite...qualche volta generosamente superato. Certo la sua è stata in più di un’occasione una lotta impari, contro le corazzate rappresentate di volta in volta dalle squadre ufficiali che in molti anni ha incrociato sulla sua strada sportiva; ma grazie ad un carattere molto determinato ha sempre raccolto la sfida, magari provando lo sgambetto che in qualche occasione gli è anche riuscito. Un po’ per tutto questo ha un grande seguito di tifosi, non solo bergamaschi. Così la nostra curiosità ci ha portato ad intercettarlo subito dopo una sessione di test che ha completato. Volevamo sapere cosa bolle in pentola e magari scoprire qualcosa in più del personaggio Perico.

- Alessandro, intanto auguri, visto che da poco hai festeggiato 37 anni, praticamente 18 dei quali trascorsi da un rally all’altro. Quanto è cambiato quel Perico?
"Beh, intanto sto diventando vecchio. Gli anni passano e 37 anni li comincio a sentire. È anche passata un po’ di incoscienza che sicuramente avevo; ne parlavo proprio pochi giorni fa con Alex Caffi e gli chiedevo se anche lui fosse cambiato ed in effetti mi confermava che aveva avvertito un importante cambiamento. Altro che le goliardate fatte a 25 anni!...Devo poi dire che allenarsi, correre in macchina e svolgere un lavoro che mi impegna molto, alla fine lascia un po’ il segno."

- Hai ottenuto tante vittorie ed importanti podi nel tricolore rally e spesso hai creato più di una preoccupazione a piloti e squadre ufficiali. È gratificante o piuttosto ti dà insofferenza essere considerato spesso il primo degli altri, dei privati?
"Da una parte non lo è tanto, dall’altra invece si, perché pensi di essere forse stato il privato più veloce, di avere conquistato più podi e di avere sempre combattuto con gli ufficiali. Poi magari non sono stato costante al 100%, anche se non ho potuto fare i test che facevano gli ufficiali o avere i materiali che loro avevano a disposizione. Devo dire che il miglior lavoro l’ho fatto dal 2009 allo scorso anno, cioè da quando ho creato un mio team. In contemporanea ho lottato al meglio da pilota contro squadre ufficiali e ho svolto un buon lavoro come team manager e responsabile del gruppo."

- Ti riferisci alla P.A. Racing. Hai voluto mettere a frutto la tua esperienza.
"Diciamo che la nascita della P.A. Racing c’è stata perché pensavo che fosse l’unico modo per riuscire a combattere al meglio contro le squadre ufficiali. Conoscere la propria macchina, sapere che la guidi solo tu ed avere un budget da concentrare sul programma. Si, ho creato una struttura come volevo io, senza salire su auto che la settimana prima aveva guidato un altro o magari patire rotture meccaniche dopo poche prove. Così facendo abbiamo portato per due anni, nel 2010 e lo scorso anno, il titolo costruttori alla Peugeot. Una bella soddisfazione partire da zero, con tutti i problemi immaginabili ed ottenere tante gratificazioni, forse siamo stati anche bravi."

- Alessandro Perico, sull’asfalto un ottimo pilota con grande grinta e velocità, sulla terra un altro Perico. Perché?
"La terra mi piace, si sta spesso di traverso, mi diverto, è il vero guidare. Il problema è che correre su terra vuol dire fare tanti test per poi invece di prendere 1” e mezzo al chilometro, prenderne mezzo. Per ridimensionare o annullare le mie lacune sulla terra, per la poca esperienza, voleva dire fare minimo due o tre giorni di test con oltre 400 km di prove. E poi capire le regolazioni, “masticare” terra, insomma tanti costi in più, senza poter puntare alla vittoria. Cosa invece, almeno sulla carta, diversa sull’asfalto, dove forse puntare al successo è per me un fatto più concreto."

- Certo non ti manca la voglia di affrontare un'altra stagione ai vertici del Campionato Italiano Rally. Come ti stai preparando?
"Beh, ho una gran voglia di fare bene. Soprattutto nelle prime due gare che a me piacciono tantissimo e dove spesso sono andato fortissimo. Ciocco e Mille Miglia, soprattutto la gara bresciana che considero la gara di casa, è nelle mie speranze. Mi aspetto moltissimo da questo rally che conosco benissimo, dove lo scorso anno ero secondo prima di capottarmi. Punto alla vittoria, poi magari le prendo in tutte le speciali...Sicuramente Umberto (Scandola) è fortissimo e poi ha una macchina vincente, però tutto può accadere ed io non voglio partire battuto."

- I tuoi tifosi ti amano anche per la tua generosità in gara. Dai sempre tutto, forse qualche volta troppo...
"Si, forse qualche volta troppo perché ogni tanto mi scollego (testuale). Magari una prova la controllo e prendo 8” e la successiva per recuperare ho lo scollegamento per un attimo e faccio il tempone o stacco una ruota. Però alla fine ne ho piegate davvero poche di macchine nella mia carriera e l’incidente più brutto l’ho patito proprio lo scorso anno a Brescia, dove ho capottato per la prima volta in vita mia."

- Allora, proprio ai tuoi tifosi vuoi dare un appuntamento?
"Di sicuro al Ciocco dove voglio fare una bella gara. Le prove mi piacciono da morire e la partenza da Forte dei Marmi è una bella novità, dove ci sarà tanto pubblico. Quindi qualcosa di diverso, con anche le belle prove in Garfagnana. Noi siamo carichi, poi sai, quando ti metti il casco e hai l’adrenalina a 100, pensi solo a guidare al massimo, così come farò anche a Brescia. Fatte le prime due gare ne riparleremo."

Certo a Perico le idee chiare non mancano e neanche la voglia di provarci sul serio. Dunque le premesse per seguire un grande spettacolo sulle strade toscane ci sono tutte, visto che non sarà il solo a puntare il gradino più alto del podio. Ancora quaranta giorni alla partenza del primo appuntamento della stagione, ma a sentire i possibili protagonisti, sembra di stare sulla pedana di partenza. Buon segno davvero e poi l’elenco di aspiranti al podio è ancora lungo. Bene, lo scopriremo molto presto...