2° Windrive Coppa Città di Campobello di Mazara, intervista al presidente AC Trapani Giovanni Pellegrino

Ad un mese esatto dall'undicesima prova del tricolore della Regolarità di scena in Sicilia, Acisport ha incontrato il presidente dell'AC trapanese
Image

Giovanni Pellegrino è presidente dell’Automobil Club di Trapani dall’ottobre del 2007. Sessant’anni, appassionato di regolarità, oltre che guidare l’Ac Trapani, è anche presidente dal 2014 dell’organismo che mette insieme gli Automobil Club della Sicilia e componente del Consiglio Sportivo Nazionale Csai-Aci Sport.

Il Campionato italiano di regolarità auto storiche approda a Campobello di Mazara in occasione del 2° Windrive, in programma dal 4 al 6 agosto di quest’anno. Come mai, signor Presidente, la scuola dei regolaristi in Sicilia ha base, tradizione e competenza proprio a Campobello di Mazara? 

«La scuola di regolarità nata a Campobello di Mazara è oramai a livello italiano un punto di riferimento preciso. Ricordo a questo proposito un giornalista che, tanto tempo fa, si appassionò di rally e regolarità. E proprio in suo libro – “Come si vince un rally” – Antonio Thellung ricordava che “non c’è manifestazione sportiva che comporti difficoltà di cronometraggio paragonabili a questa (la XII ore notturna del 1965, ndr), dove i rilevamenti sono stati oltre ventimila, però ricordiamo che le più semplici gare di campionato italiano, ne prevedevamo una media di circa 3.000”. Se già fin da allora stupiva questa forma di manifestazione regolaristica, oggi più che mai questo nostro territorio deve diventare momento di orgoglio e, anche, di competizione fra tutti quanti si cimentano in questa specialità. Per questo, il territorio e la cultura regolaristica di Campobello di Mazara devono trovare momento di sintesi che sia foriera di ragionevolezza per il bene sportivo della regolarità stessa campobellese. Da tanto tempo mancava nel panorama sportivo nazionale la regolarità di Campobello di Mazara. Ed è appunto per questo che si vuole unire oggi tutti coloro che amano questo sport, per ricordare nel tempo Nino Buffa, ideatore della XII ore notturna, perché insieme a lui si ricordi, anno dopo anno, ancora per molto la città di Campobello di Mazara, patria di tanti campioni passati e nascenti».

Che importanza ha la regolarità nel panorama del motorsport nazionale?

«Dopo un momento di stasi, per la regolarità a livello italiano è ripreso l’interesse da parte di tantissimi appassionati. Basta leggere oggi le classifiche delle più importanti gare della specialità, per accorgersi che i livelli di penalità tra i top drivers, si discostano solo di pochi centesimi di secondo. Questo dimostra che è stato raggiunto un livello qualitativo professionale altissimo. La scuola regolaristica campobellese ha quasi sempre mantenuto un posto in prima fila. Per più anni il gradino più alto sul podio è stato occupato da regolaristi di Campobello di Mazara».

Una tappa del campionato nel territorio che lei rappresenta, come Automobile Club s’intende, è una grande occasione di promozione turistica territoriale. Quale è lo sforzo organizzativo che Aci Trapani metterà in campo per l’allestimento della competizione?

«L’Ac Trapani, anche per questa seconda edizione del Windrive, sarà vicina istituzionalmente all’ente organizzatore. Un impegno che l’ente da me presieduto mette in campo indistintamente per tutte le manifestazioni automobilistiche ufficiali in provincia di Trapani. Siamo certi, anche sulla scorta dell’esperienza per la “Monterice”, gara organizzata proprio dall’Ac Trapani, che lo sport automobilistico è anche promozione del territorio. Su questo percorso di crescita territoriale l’Ac Trapani vuole essere collante per fare rete tra enti locali, associazionismo e realtà imprenditoriali. Solo tutti insieme si più crescere e si può far crescere un intero territorio».

Qual è l’augurio che intende rivolgere alle decine di equipaggi che arriveranno da oltre Stretto per il Windrive?
 
 «Negli anni sono stato anche io un pilota di regolarità e, ricordo che quando si arrivava nelle città dove si svolgevano le gare, ricevere un segnale d’accoglienza – una stretta di mano o un semplice discorso – valeva un augurio che mai poi dimentichi. Ecco perché non posso che rivolgere il mio augurio sentito e di cuore a tutti gli equipaggi che arriveranno da ogni parte dell’Italia, perché la cultura sportiva dell’intera cittadinanza di Campobello di Mazara deve far si che ogni equipaggio viva questa esperienza con entusiasmo e con l’orgoglio e la passione di avervi partecipato. Non si può essere regolaristi se non si ha all’attivo almeno la partecipazione a una manifestazione di regolarità a Campobello di Mazara».