Campionato Italiano Rally Terra: in tre per un primato

La conferma che nel neonato Campionato Italiano Rally Terra non è mancato l'interesse, l'incertezza e soprattutto la qualità, con in testa un mix di valori grazie ai giovani Marchioro e Dalmazzini, ma anche all'esperienza e forza del campione in carica Ceccoli.
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Due rally non sono molti, ma certamente hanno fornito chiare indicazioni, perché il  Campionato Italiano Rally Terra non solo è stato apprezzato dai moltissimi partecipanti, ma soprattutto ha evidenziato un  livello di qualità davvero interessante. Del resto, nell'ultima prova abbinata al Cir, massima espressione rallystica nel nostro Paese, il Rally dell'Adriatico, non è stato un caso che dopo gli "imprendibili" Andreucci, Campedelli e  Scandola, si siano piazzati nell'ordine, Marchioro, Dalmazzini e Ricci, con Ceccoli vicinissimo a Nucita, pilota di assoluto valore. Una conferma della indubbia crescita di giovani piloti come Nicolò Marchioro e Andrea Dalmazzini che stanno dimostrando grande velocità, ma anche la saggezza tipica di piloti con ben altra esperienza ed età. Molto bene, anche perché non mancano altri piloti di spicco, come per esempio il campione in carica Daniele Ceccoli che, non più giovanissimo, sta mettendo a frutto anni di corse con l'entusiasmo di un debuttante. E così quale migliore occasione per scambiare due chiacchiere proprio con loro, cioè con i primi della classe, o meglio ancora, con i primi tre in classifica, tra l'altro separati da poco più di sei punti?   Allora Marchioro, Ceccoli e Dalmazzini hanno con piacere risposto alle nostre domande, in attesa di concentrarsi sul prossimo fondamentale appuntamento, il Rally di San Marino, rally ancora una volta abbinato al Cir. Dunque spettacolo nello spettacolo...

Due gare disputate, ma già delle importanti indicazioni sono arrivate: è come tu pensavi questo inizio di campionato?  

Nicolò Marchioro: sinceramente no, perché in due gare ci sono stati due vincitori diversi; tra l'altro sia io che Giacomo (Costenaro) lo scorso anno non avevamo vinto una sola gara, quindi un po' a sorpresa è iniziato. Dunque si presenta un campionato sicuramente interessante.

Daniele Ceccoli: diciamo di si. Abbiamo la conferma che lo scorso anno i giovani andavano forte e quest'anno vanno anche di più, perché hanno più gare e dunque  più esperienza alla guida di R5 rispetto a me. Del resto è un passo che dovevo fare per rimanere competitivo ed il cambio di auto, dalla Super2000 alle attuali R5, ha comportato anche uno stile di guida diverso; alla fine però sono soddisfatto, anche perché sono secondo in ottica campionato.

Andrea Dalmazzini: sono contento per la posizione con cui ci ritroviamo nella classifica generale,un po' meno contento per il Liburna che è una gara che mi piace molto, dove ho sempre cercato di fare bene e fatto bene, ma quest'anno, partendo tra i primi, ho pagato lo scotto di pulire le strade dalla ghiaia, in più mi si è rotto il semiasse, dunque si è rivelata una gara no. Mentre  all'Adriatico è andata molto bene, perché siamo arrivati secondi assoluti e grazie al coefficiente 1,5 abbiamo portato a casa molti punti che ci hanno aiutato per la classifica assoluta.

Il tuo personale campionato è in linea con le aspettative della vigilia? C'è già qualche rimpianto in queste due prime gare?

N.M. Beh, sicuramente all'Adriatico meglio non poteva andare. Puntavamo molto su quella gara, perché sapevamo che potevamo essere veloci e così è stato. Mentre nella prima al Liburna, partendo con il numero uno, siamo stati un po' troppo penalizzati e su gare corte non si riesce a recuperare quello che si perde nel primo giro, però alla fine ritengo più che positivo questo inizio di campionato.

D.C. Beh, c'è forse qualche rammarico per l'Adriatico perché avrei voluto fare qualche cosa di più, mentre al Liburna ho fatto un secondo posto, con anche bei tempi e non potevo pretendere di più, visto il mio debutto con la nuova macchina ed un R5 tutta da scoprire. Certo al Rally dell'Adriatico ho avuto qualche problemino, ma sicuramente non ero veloce come i primi. Speravo di fare qualcosa in più.

A.D. Si, come ho detto, il rimpianto riguarda il Liburna dove potevo salire sul podio o comunque non così indietro; mentre  l'Adriatico mi ha stupito in positivo, perché di solito non sono così competitivo, sono meno competitivo, quest'anno invece è andata bene. Peccato per il Liburna che ha rappresentato una partenza in negativo.

Come è in percentuale il feeling con il "pacchetto", auto, gomme, squadra, a tua disposizione?

N.M. Direi che quest'anno siamo messi molto bene, grazie anche all'esperienza fatta lo scorso anno, gara dopo gara. Già dal primo rally di quest'anno eravamo veloci, a parte, come già detto, il problema di partire con il numero uno sulla portiera, i tempi spesso ci dicevano che andavamo veloci. Poi all'Adriatico c'è stata la conferma della nostra velocità, dunque siamo molto soddisfatti, anche se proveremo a migliorarci gara dopo gara.

D.C. Beh, ho pagato un po' l'inesperienza con queste macchine che sono comunque sofisticate ed ogni piccola regolazione si sente subito. La squadra ha dato il massimo e tutti insieme, con due gare in più fatte e magari un test da effettuare, punteremo a migliorare il pacchetto che c'è a disposizione, compreso il pilota. Insomma, il pacchetto c'è, ma comunque bisogna migliorare.  

A.D. Perfetto, adesso è perfetto. Sulla macchina c'è sempre da lavorare perche è una macchina professionale, dunque richiede anche una professionalità del pilota; quindi noi abbiamo cercato di fare test come prima dell'Adriatico e ne abbiamo in programma un altro prima del prossimo San Marino, proprio per cercare il setup ottimale ed essere così pronti in gara.

C'è già per te una sorpresa, ma eventualmente anche una delusione, fra i tuoi avversari?

N.M. No, delusione no, mentre la conferma riguarda la competitività dei tanti. Direi che in ogni gara siamo in molti veloci e ad ogni rally può esserci un vincitore diverso. Il livello è certamente alto e nelle singole prove siamo spesso molto vicini.

D.C. La sorpresa nella prima gara c'è stata, perché non mi aspettavo la vittoria di Costenaro che è andato molto forte. Degli altri solo conferme, visto che anche lo scorso anno i giovani Marchioro e Dalmazzini andavano forte ed in questa stagione lo saranno ancora di più, mettendo a frutto l'esperienza dello scorso anno. 

 

 

A.D. No, direi che non ce ne sono negativi. Quest'anno, molto più che l'anno scorso, il livello si è alzato di tanto. Nel terra, secondo me c'è molta competitività. Esattamente come mi aspettavo: sapevo di avere avversari molto forti e così si sta confermando la previsione che avevo fatto alla vigilia del campionato.

 

 

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Si avvicina un altro appuntamento strategico, il Rally di San Marino: fiducioso? Preoccupato? E' una gara che si addice alle tue caratteristiche?

N.M. Mah, è una gara che mi preoccupa, non per me, ma per gli altri, nel senso che Daniele (Ceccoli) corre in casa e sicuramente sarà il pilota da battere. Come all'Adriatico, è un rally a coefficiente 1,5, dunque molto importante; si, sarà Ceccoli l'uomo da battere, però è una gara che mi piace ed è tutta da scoprire.

D.C. Si, certo, anche perché obiettivamente è un rally che, se ricordo bene, corro dal 2000. Di 17 edizioni ne ho saltate una o forse due, quindi 15 edizioni del Rally di San Marino corse, un rally che poi è la gara di casa, dove ho un rapporto particolare, non può che generare in noi molte aspettative, anche perché il Rally di San Marino rappresenterà ancora una volta il crocevia in campionato, con l'ultima opportunità a coefficiente 1,5.

A.D. Si. si addice alle mie caratteristiche se sarà come gli altri anni, perché ancora non sappiamo come sarà. Di solito è una gara che mi piace. Certo bisogna stare attenti a non fare dei danni, certo non sono preoccupato, però devo impegnarmi a fare bene, perché, come nell'Adriatico, il coefficiente è 1,5 e per puntare alla vittoria finale non si possono commettere errori nelle due gare ad alto coefficiente. Il campionato passa necessariamente per queste due gare.

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Questi i pensieri dei protagonisti di inizio stagione. Naturalmente non sono da escludere possibili inserimenti al vertice, proprio Giacomo Costenaro, con la vittoria in Toscana, rappresenta questa possibilità; in ogni caso idee chiare e grande determinazione per tutti, che tradotto vuol dire grande battaglia all'ombra del Titano. L'attesa inizia a trasformarsi in impazienza.