CIRT 2019 Trentin non difenderà il tricolore: "Io no, ma saranno in tanti per il titolo”

Il campione in carica non sarà quest'anno allo start del Campionato Italiano Rally Terra. Ecco come la pensa sulla stagione che sta per iniziare
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Mauro Trentin rimane in standby. Il driver di Montebelluna vincitore del Campionato Italiano Rally 2018 non sarà ai nastri di partenza per la nuova stagione. Anche lo scorso anno il trevigiano non avrebbe dovuto partire, poi l’accordo in extremis con Step Five lo portò sulla Skoda Fabia R5 insieme ad Alice De Marco, quindi sulla strada per il successo. Oggi, ad un anno di distanza, lo scenario si ripete con Trentin che a causa dei numerosi impegni personali non potrà prendere parte al Campionato. Il campione sta continuando comunque a seguire la serie tricolore, quindi ecco le sue impressioni a qualche settimana dallo start del CIRT 2019:

Quest’anno niente CIRT

“Quest’anno seguo mio figlio con MT Racing, quindi non riuscirò a partire per il Campionato. Mi dispiace molto perché sembra che la serie sia in crescita e che ne vedremo delle belle. Si parla di molti piloti di spessore, mi avrebbe fatto piacere confrontarmi con loro. Durante la passata stagione ero riuscito a raggiungere con la Fabia R5 lo stesso feeling che avevo con la mia vecchia 207. Magari mi affaccerò per qualche gara spot.”

La concorrenza per il titolo si fa sempre più accesa

“Ci saranno duelli tutti da seguire. Sento di equipaggi molto agguerriti e se Umberto Scandola confermerà la sua presenza sicuramente sarà un riferimento per tutti. Negli ultimi anni ha confermato di tra i migliori piloti su terra a livello nazionale, quindi potrà essere anche uno stimolo per chi fa già parte del campionato.”

Ci vedi favorito per la vetta del CIRT 2019?

“Sarà interessante seguire il confronto tra i terraioli. Eravamo già in molti lo scorso anno e per la stagione che sta per iniziare prevedo bagarre. Costenaro sa essere veloce e se riesce anche ad essere affidabile sarà dura batterlo. Marchioro ha dimostrato grande maturità e continuità, in più ha dalla sua la carta Yokohama con le Racing, che a volte può essere un vantaggio non da poco. Se confermati anche gli altri big sarà nuovamente un campionato di altissimo livello.”

Quali saranno i fattori che faranno la differenza in un campionato che si annuncia combattuto?

“Avere nel Terra piloti come Umberto Scandola ed eventualmente, come si vocifera, Paolo Andreucci, sarebbe uno stimolo per tutto il movimento. La loro esperienza potrebbe fare la differenza. A prescindere dalla loro partecipazione si tratta di una competizione in crescita. Si giocherà tutto sulle variabili, soprattutto con il meteo e le gomme. Ci sono diversi fornitori e differenti fondi sterrati, quindi come per la passata stagione sarà una variabile da tenere d’occhio per i piloti che puntano al vertice.”

Cosa ne pensi del RIS nel calendario tricolore?

“Questa formula per il RIS mi piace come idea. Logicamente è bello perché fai chilometri ed è un’avventura affascinante. Certo, era un calendario di tutto rispetto anche lo scorso anno con diverse gare, anche più corte, ma rally comunque validi. In generale credo che si sta muovendo qualcosa sulla Terra in Italia. Spero che anche l’Italiano ne beneficerà. Nella logica dei piloti effettivamente il Rally Italia Sardegna è pesante e dispendiosa come gara, soprattutto perché non siamo professionisti. In ogni caso è una grande opportunità.”

Nella foto: Trentin dopo il successo al Nido dell'Aquila 2018