All'Italian Baja situazione incerta dopo la terza prova

Przygonski torna primo nella prova assoluta, internazionale, anche nell'italiano torna al comando il primo leader: Elvis Borsoi.
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"It's very, very hard today. More than past" non serve la traduzione simultanea, la mimica facciale e le frasi pronunciate a denti stretti dai protagonisti del mondiale, fa pari con quanto asseriscono gli attori dell'Italiano, a confermare la tesi sostenuta da Mauro Tavella. L'organizzatore friulano lo aveva affermato in tempi non sospetti, quando ancora lontani erano i giorni dei motori accesi "Vedrete che sarà una gara dura, difficile come da tradizione derivante dal meteo secco". E la durezza del tracciato di gara, costellato da buche, polvere e tanti sassi, si fa sentire, minando la robustezza dei mezzi fuoristrada e la resistenza degli stessi piloti.

In un contesto simile è difficile fare previsioni e non resta che attendere gli esiti delle prove per scoprire i problemi nei quali sono incorsi i vari piloti, chi più o meno. Nella terza frazione cronometrata Kaczmarski esce di scena con il suo Toyota Hilux Overdrive e quel Przygonski, che con la Mini John Cooper Wors è stato al comando nei primi chilometri del prologo, riprende la testa della gara.

Anche nella gara del Campionato Italiano Cross Country si registra il terzo capovolgimento di fronte, con Elvis Borsoi che torna davanti a tutti. Partito davanti a tutti, nel prologo di ieri, nella seconda frazione cronometrata il pilota della Toyota Toyodell ha dovuto cedere il passo al veloce Amos, che passa a condurre davanti ai velocissimi Side By Side di Scandola e compagnia dei Polaris Razor o Yamaha. La leadership di Amos ha però vieta corta: una foratura fa perdere terreno che precipita al settimo posto della gara nazionale ed al primo posto risale Borsoi che, avendo preso conoscenza del tracciato, è tornato a dettar il ritmo.

 

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Anche Scandola ha problemi ed infatti nel corso della terza prova il Polaris si rompe, come anche quello di Trentin e quello di Ricci. In Casa Yamaha si registra il capotto di Ventura e l'uscita di Fulgoni, entrambe con le solo conseguenze di perdita di tempo e posizioni.

Stringe i denti e fa appello a tutta la sua classe e forza fisica, Lorenzo Codecà per terminare la prova senza l'ausilio dell'idroguida, in crisi per la rottura di un tubo dell'impianto. Nonostante l'empasse, il pilota di Seregno riesce portar la Suzuki Grand Vitara 3.6 V6 T1 al controllo stop del settore, scontando un minuto di ritardo rispetto la prestazione di Borsoi. Il veneto conduce la classifica assoluta degli italiani con 4'42"8 di vantaggio su Codecà, 6'08" sul bergamasco Algarotti, primo del T3, molto più indietro.

In T2 conduce, Spinetti conduce su Alfano, ma sul suo totale grava un ritardo di cinque minuti al CO del Parco assistenza per la sostituzione della turbina. Lolli centra la buona prestazione e si porta in terza posizione, seconda del monomarca Suzuki superando la Lops quarta e terza del Suzuki Challenge.

In Gruppo Th è al comando Grandi Augusto G., con due minuti e 3 di vantaggio su Petrucci cje a sua volta precede Grossi

Prontamente rimediato al ritardo accumulato per la doppia foratura e per il cappottamento in terza prova, con il Yamaha Amerigo Ventura guida il Gruppo TM, con 39"6 di vantaggio su Vagaggini e con 1'51"7 Su Tonetti con il Yamaha.