Borsoi e Rossi al comando della seconda tappa all'Italian Baja

L'equipaggio del Toyota Toyodell guida la classifica del Tricolore nell'incerta sfida sui durissimi greti dei fiumi friulani, dove Przygonski - Colsoul su Mini 4All Racing sono avanti nella prova del mondiale. Domani la terza e ultima giornata di gara, dalle 7.35 alle 15 e due Settori Selettivi decisivi
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Lunga, impegnativa, estenuante, la due giorni iniziale dell'Italian Baja, gara del mondiale e dell'italiano Cross Country Rally organizzata da Fuoristrada Club 4x4 Pordenone, si chiude con Elvis Borsoi e Stefano Rossi al comando della classifica parziale del Tricolore. Un primato che s'è consolidato nel finale della calda giornata odierna, con il pilota veneto e il navigatore toscano concentrati e capaci di rimontare la prima posizione che Amos e Borsotto gli avevano sfilato dopo la seconda delle quattro prove disputate. Il varesino, navigato dal francese sul Buggy 2WD, ha pescato un "jolly" formidabile nel mattino, centrando la prestazione superlativa che lo ha di slancio lanciato al vertice della classifica, ma che poi ha pagato successivamente con una foratura e conseguente rottura della sospensione posteriore destra e perdita importante di posizioni.

Borsoi ha comunque mantenuto il proprio passo, imposto sin dal mattino anche con un problema alla trasmissione del poderoso fuoristrada risolto in assistenza, che gli ha permesso di tenere sotto controllo Lorenzo Codecà. "Siamo partiti forte ieri, poi questa mattina abbiamo dovuto rallentare, ma in buona sostanza è andata come dovrebbe effettivamente andare. Sto impostando il passo che mi permette di tenere a distanza Codecà", afferma Borsoi all'assistenza di fine tappa.

Il campione della Suzuki, è  Il campione della Suzuki, è stato particolarmente attento a non commettere errori e preservare la meccanica del Grand Vitara 3.6 V6 T1, che ha evidenziato crescita prestazionale, ma che ancora necessita di sviluppo per raggiungere la piena potenzialità e affidabilità: "E stata una giornata pesante, con alcuni piccoli problemi di gioventù risolti dai tecnici, ma che mi hanno impegnato fisicamente. Domani avremo ancora due possibilità per rimontare, ma la vedo dura il ritardo è alto". Afferma Codecà che, assieme al navigatore emiliano Bruno Fedullo, è secondo al traguardo della Fiera di Pordenone, con un ritardo di 6'10"8 precedendo Nicolò Algarotti. E' terzo alla fine della seconda giornata di gara il bergamasco navigato da Roberto Marzocco, sul Yamaha Quaddy T3, veloce in alcuni tratti ma non in modo costante, in grado domani di azzerare il ritardo di 2'06"2 che paga a Codecà.

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Lo aveva affermato alla vigilia Mauro Tavella, che la gara avrebbe avuto sostanziali tratti di navigazione ed infatti, la particolare fisionomia della competizione, unitamente all'impegnativo tracciato, ha messo in crisi diversi concorrenti, ma non Andrea Alfano che, con la Suzuki Grand Vitara ed in coppia con la navigatrice Carmen Marsiglia ha in mano la prima posizione del Gruppo T2 e la gara del Suzuki Challenge, superando a pieni voti il duello che lo ha opposto ai migliori della categoria: il campione in carica Bordonaro, è stato rallentato da alcune rotture, al pari dell'emiliano Lolli che prima dell'ultima frazione è fermato dalla rottura della turbina, Luchini è rallentato per inconvenienti alla frizione, mentre la Lops rischia di perdere la terza piazza per problemi al Grand Vitara nella quarta e ultima prova della giornata.

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In Gruppo TH è Grandi Augusto, Nissan Patrol Gr, a condurre con margine su Claudio Petrucci, Mercedes 300, ma è stato l'elevato consumo di carburante denunciato dal Land Rover Defender, a rallentare il passo dell'anconetano Grossi.

Il Gruppo TM registra una lotta serrata ed un continuo cambio di posizioni, con i piloti dei Polaris dettar legge nelle prime prove, Graziano Scandola s'è rivelato velocissimo, ma poi tutti rallentati da rotture varie, lasciando ampio capo d'azione ai concorrenti a bordo degli Yamaha Quaddy. E' Vagaggini a condurre su Tonetti e Versace, quarto è Tinaburri a precedere Scandola con il Polaris. Inizialmente velocissimo, il torinese Ventura ha pagato l'irruenza con una doppia foratura ed in seguito cappottamento, che lo hanno relegato in sesta piazza.