Salvatore Venanzio chiude al comando la seconda manche dell'Agro Ericino

Il campione campano, al via su Radical SR4 Suzuki, mette la sua firma sul secondo passaggio di gara nel programma della competizione siciliana valida per la conquista del Campionato Italiano Slalom. Seconda piazza per Girolamo Ingardia su Formula Ghipard; terzo Emanuele Schillace, anche lui su Radical SR4 Suzuki.
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Al termine del secondo passaggio sui quattro chilometri di gara validi per la conquista del gradino più alto del podio dello Slalom Agro Ericino, terzo appuntamento nel calendario del campionato italiano della specialità, è Salvatore Venanzio, su Radical SR4 Suzuki, a siglare il miglior corno. Il campione campano taglia il traguardo alle porte di Erice con il tempo 2'51" e 76 centesimi, oltre un secondo più veloce di Girolamo Ingardia, al via su Formula Ghipard, secondo con 172,96 punti. Gradino più basso del podio di manche per Emanuele Schillace che. al volante della sua Radical SR4 Suzuki, chiude con 173,53 punti. La quarta e la quinta posizione sono racchiuse nell'arco di cinque soli centesimi sono occupate da due Osella PA 9/90. La prima è quella con motore Alfa Romeo di Fabio Emanuele; la seconda quella con motore Honda di Luigi Vinaccia. Sesta e settima piazza della classifica assoluta per le Formula Gloria di, nell'ordine, Giuseppe Giametta e Salvatore Arresta davanti alle Radical SR4 Suzuki di Michele Poma, ottavo assoluto, e Gianluca Miccio, nono. Chiude la top ten della seconda manche dello Slalom Agro Ericino Antonino Di Matteo al via su Formula Gloria. Nei gruppi, Antonino Fallara, su Fiat 127, concede il bis tra le Speciali Slalom vincendo anche la seconda manche di gara emulato da da Crispino Farace su Fiat Uno 70 in Gruppo E1 Italia e da Michele Russo che, su Peugeot 106, sigla per la seconda volta la classifica di Gruppo A. Conferma anche per Emanuele Campo, su Fiat 126, tra i Prototipi, mentre in Gruppo N, dopo la Renault Clio di Alessandro Tortora, a salire sul gradino più alto del podio è, questa volta, la Peugeot 106 di Benedetto Guarino.