Forse non c’è stato neanche il tempo di ponderare un’analisi.
L’amarezza per quei risultati che non sono arrivati subito ha preso il sopravvento in poco tempo.
È durata perciò solo lo spazio di tre round l’avventura in TCR Italy per Nannini Racing e Walter Margelli.
Quel binomio creatosi nel 2010 e sempre al vertice del Campionato Italiano Sport Prototipi, si è infatti arreso prima di darsi il tempo per guadagnare quei risultati che con tutta probabilità sarebbero arrivati.
Troppo solidi i presupposti per credere che pilota e team, forti di rispettivi successi in altre categorie, non avrebbero poi affilato le armi per riproporsi vincenti anche tra le Turismo due litri turbo a trazione anteriore.
“Chissà, forse proprio avere le ruote motrici davanti potrebbe essere stato il problema principale - interviene Margelli per il quale non si escludono futuri impegni sulla scena internazionale - Per chi come me ha sempre corso e forse tornerà a correre su vere vetture da competizione e comunque a trazione posteriore, si è trattato anche di misurarsi con un tipo di guida diverso. Ricordo che in staccata frenavo anche trenta metri dopo perché abituato a formule e Prototipi, ma poi in uscita perdevo il vantaggio. Anche i piloti poi sono proiettati tutti alla bagarre… Forse dovevamo avere più tempo per lavorare, avvalerci un po’ anche della esperienza di altri, perché era un mondo nuovo per entrambi. Ogni categoria ha i suoi segreti e noi non li abbiamo trovati. Sono convinto che con quella vettura ci saremmo potuti togliere belle soddisfazioni, ma quando ho capito che poi avrei dovuto faticare troppo non me la sono sentita di continuare”.
“Se devo dire cosa non abbia funzionato non riuscirei a dare una ragione precisa - commenta Paolo Nannini, team principal di Nannini Racing - abbiamo sempre rincorso e non ci siamo divertiti. Sapevamo di avere una macchina vincente ed un pilota vincente. Con Walter ci lega ancora un affetto ed una stima profondi. È difficile trovare piloti di qualità umane e sportive dello stesso livello. Richieste e proposte anche adesso non mancano. Ma se non si crea quel legame al quale siamo stati sempre abituati, nessuno ci costringe a continuare. La Honda Civic ha dimostrato anche quest’anno di essere vettura vincente e per questo piace a molti. Non mancano le offerte per rilevare la vettura, ma vorremmo continuare. Però sempre e solo con un pilota altrettanto all’altezza di chi ha corso con noi finora”.
TCR ITALY | LE CLASSIFICHE DI CAMPIONATO
Campionato Italiano Conduttori. 1) Salvatore Tavano (Cupra TCR TCR Seat Motorsport Italia), 150,5 (151,5); 2) Luigi Ferrara (Alfa Romeo Giulietta TCR V-Action Racing Team), 148,0; 3) Matteo Greco (Cupra TCR TCR_TCR-DSG Seat Motorsport Italia), 108,5; 4) Enrico Bettera (Audi RS3 LMS TCR Pit Lane Competizioni), 80,0; 5) Nicola Baldan (Hyundai i30 N TCR Pit Lane Competizioni), 69,5; 6) Eric Scalvini (Hyundai i30 N TCR BRC Racing Team), 69,0; 7) Andrea Larini (Cupra TCR TCR Pit Lane Competizioni), 65,0; 8) Jürgen Schmarl (Honda Civic TCR Target Competition), 55,0; 9) Max Mugelli (Honda Civic TCR MM Motorsport), 41,0; 10) Edoardo Cappello (Alfa Romeo Giulietta TCR Otto Motorsport), 38,0. Trofeo Nazionale DSG Conduttori. 1) G. Altoè (Audi RS3 Lms Pit Lane Competizioni), 156; 2) Greco (Cupra Seat Motorsport Italia), 147; 3) Gagliano, 130,5; 4) Savoia (Cupra - Gretaracing), 106; 5) Thellung (Cupra BF Motorsport), 64,5. Trofeo Nazionale Under 25. 1) Scalvini (Hyundai i30 N BRC Racing Team), 181,5; 2) Greco (Cupra DSG Seat Motorsport Italia), 170; 3) G. Altoè (Audi RS3 Lms Pit Lane Competizioni), 140. Trofeo Nazionale AM. 1) Savoia (Cupra TCR Gretaracing), 161,0; 2) Benninger (Cupra TCR Wimmer Werk Motorsport), 123; 3) Dionisio (Audi RS3 Lms Pit Lane), 102. Trofeo Nazionale Team/Costruttori. 1) 42-Racing SA, 148; 2) Target Competition 102; 3) BRC Racing Team, 88,5.
[foto di PHOTO4]
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