Orvieto decreta il TIVM 2021 con Di Fulvio in pole

Domenica 24 ottobre alle 8.00 semaforo verde per la gara umbra Finale nazionale del Trofeo Italiano Velocità Montagna con diretta su ACI Sport TV (Sky 228) dalle 11.00. Nelle prove del sabato è del pilota abruzzese al volante dell'Osella Pa30 il miglior riscontro, ma Degasperi, Faggioli, Fazzino e Fattorini affilano le armi e sarà bagarre per il podio finale. Annunciate sfide-show anche nelle altre categorie e fra le auto storiche con Caliceti e Zardo
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Dopo un già rombante sabato di prove ufficiali è l’ora della verità alla 48^ Cronoscalata della Castellana, che a Orvieto è la prima, emozionanteFinale nazionale nella storia del Trofeo Italiano Velocità Montagna (TIVM). Domenica 24 ottobre alle 8.00 l’evento umbro riaccende i motori per il via delle sfide clou di gara 1 e a seguire gara 2 lungo i 6190 metri del tracciato dalle porte di Orvieto in località San Giorgio a Colonnetta di Prodo, dove in zona arrivo si tengono anche premiazioni e podio finale. La Castellana 2021 sarà trasmessa in diretta dalle 11.00 su ACI Sport TV (Sky 228) e sui relativi canali social, ma è anche aperta al pubblico, che nel rispetto delle normative vigenti al sabato ha già assiepato le tribune naturali del tracciato di gara, nel cui tratto di SS79 sarà chiusa al traffico ordinario a partire dalle 7.00.

Con 185 concorrenti ammessi al via, fra i quali tanti campioni della specialità, una cinquantina di driver umbri e 80 finalisti della serie nazionale in arrivo dalle zone Nord (29 piloti), Centro (30) e Sud (21), l’evento organizzato dall’Asd La Castellana con al fianco il Comune di Orvieto e l’Automobile Club Terni e il supporto di ACI Sport, che ha istituito il nuovo format della Finale TIVM, ha dunque acceso i motori per le due ricognizioni. Rivolte principalmente alla messa a punto in ottica gara e alle relative scelte di setup e pneumatici, i migliori riscontri e i dati più efficaci sono stati ottenuti nella prima salita, in quanto uno scroscio di pioggia all’inizio della seconda manche ha condizionato il lavoro e le prestazioni seguenti di piloti e team, con diversi protagonisti fra i prototipi che hanno preferito non prendere il via sull’umido.

In prova 1 si sono immediatamente distinti i nomi più attesi alla vigilia e domenica la rincorsa a podio e top-5 sarà tutta all’insegna dell’equilibrio. Di primo piano i riscontri ottenuti dalle sportscar motorizzate Zytek 3000 di Stefano Di Fulvio, l’abruzzese autore del miglior tempo di giornata in 2’55”65 con l’Osella Pa30, di Diego Degasperi, il trentino con la versione monoposto Fa30, e di Franco Caruso, il ragusano all’esordio a Orvieto sulla Norma M20 Fc, questi ultimi finalisti TIVM rispettivamente nel gruppo delle monoposto E2Ss e dei prototipi E2Sc. Sfortunata seconda manche per Caruso finita anzitempo per un contatto con le barriere.

A un ruolo da protagonista punta dritto anche il pluricampione italiano ed europeo Simone Faggioli. Non ha tradito le attese la prima apparizione del fiorentino al volante della Nova Proto 4x4 turbo, che sta testando in ottica 2022 e con la quale è già su livelli di vertice malgrado lo sviluppo e l’adattamento ancora da rifinire. In avvicinamento è il beniamino orvietano Michele Fattorini. Il pilota di Porano, recordman (2’47”34) e ultimo vincitore della Castellana nel 2019, è impegnato nello sviluppo della Lola F.3000 carenata.

Di primo piano anche i riscontri arrivati dalla classe 2000, dove il 22enne siracusano Luigi Fazzino con la versione turbo dell’Osella Pa2000, alla prima presenza a Orvieto si è già inserito ai vertici e in gara dovrà fronteggiare la concorrenza diretta dei due modelli motorizzati Honda aspirato dell’esperto salernitano Angelo Marino (3° nel 2019) e del rientrante pilota sardo Giuseppe Vacca. Tra i prototipi con motore di derivazione motociclistica il ragusano vicecampione italiano Samuele Cassibba punta alla top-10 assoluta sull’Osella Pa21 JrB Suzuki e fra i rivali in gara troverà l’orvietano Alessandro Caprioli, che ha sorpreso al volante della Gloria B5 di classe 1000, il trentino Thomas Pedrini con la Radical Prosport di classe 1400 e, pure lui come finalista TIVM, il calabrese Francesco Ferragina con l’Elia Avrio St09 di classe 1600. A un posto in top-10 mira pure Franco Leogrande, il pugliese campione italiano in carica dei prototipi CN che nella categoria è stato il più veloce al sabato davanti al pilota umbro Gianni Urbani, l’esperto driver eugubino anche lui sull’Osella Pa21 e già vincitore in passato a Orvieto.

 

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Dopo l’exploit del 2019, Michele Ghirardo e la Lotus Exige con la quale il finalista veneto punta al TIVM delle Silhouette a si è candidato al successo nel gruppo E2Sh, dove è al lavoro sulla rinnovata ed estrema Alfa Romeo 156 il pesarese Ferdinando Cimarelli, tra i rientranti di rilievo. Alla ricerca della corona del gruppo GT, Ivan Pezzolla ha iniziato in maniera efficace la raccolta dati in salita per la Squadra Corse sulla Lamborghini Huracan St Evo. In prova i primi adeguamenti hanno consentito al pilota pugliese di realizzare il miglior riscontro precedendo i duellanti TIVM Roberto Ragazzi, il padovano già pluricampione tricolore e vincitore del TIVM Nord con la Ferrari 488 Evo Challenge, e Ignazio Cannavò, il siracusano all’esordio sia a Orvieto sia con la Lambo Huracan in versione GT3. Nel sabato del gruppo E1 è supremazia e prime schermaglie tra i finalisti TIVM, con il cosentino “Gabry Driver” principale candidato con la Renault Clio Proto, mentre il siciliano Angelo Guzzetta è in agguato con la Peugeot 106 con la quale è al comando della classe 1600.

Le prove hanno delineato le forze in campo tra i finalisti TIVM di gruppo A, dove sta facendo valere la cavalleria della Mitsubishi Lancer Evo di classe regina il trentino Stefano Nadalini, inseguito da Ivano Cenedese (Renault Clio) e Alfredo Scarafoni (Peugeot 106), a loro volta battistrada rispettivamente in classe 2000 e 1600. In gruppo N è tornato in azione a Orvieto l’eugubino Cristiano Rossi sulla Subaru Impreza, che nel duello fra 4x4 di classe regina in questa edizione dovrà vedersela con Mario Murgia, finalista in arrivo dalla Sardegna con nel mirino il TIVM.

 

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Tra le Racing Start, in Rs Cup inizia bene il pugliese Vito Tagliente con la Peugeot 308 in versione TCR, mentre in Rs Plus si profila il duello fra il bolzanino d’arte Lukas Bicciato e il milanese Gianluca Grossi, entrambi su Renault Clio e come finalisti in concorrenza diretta per il TIVM di gruppo. Altra finalista della categoria è la perugina Deborah Broccolini, che con la Mini Cooper ha potuto basarsi sulla sola seconda salita di ricognizione, con fondo umido, causa noie all’alimentazione nella prima. In Rs si è già issato al vertice in prova 1 dopo il successo a Orvieto dello scorso anno Angelo Loconte con la Peugoet 308 Gti. Il pilota pugliese e campione italiano 2017 in gara dovrà vedersela con la berlina turbo gemella di Marco Magdalone, mentre tra le aspirate e turbodiesel ha preso le misure un altro già “scudettato”, Claudio Gullo, efficace anche sull’umido del pomeriggio sulla Mini Cooper). Il campano Paolo Cicalese è all’inseguimento su Honda Civic e da finalista punta al TIVM così come il bergamasco Mario Tacchini, iscritto fra le turbo con la terza 308 Gti in gara.

Tra le scadute di omologazione, in gruppo Prod.E la prima salita è bastata ad Angelo Monti per primeggiare su Peugeot 106 davanti all’orvietano Gabriele Bissichini (Renault Clio), in prova 2 costretto poi al ritiro per un’uscita, e Martin Sieberlechner, anche lui su 106, mentre in ProdS formano un gruppo già molto ravvicinato Lorenzo Luches (Renault Clio), Lorenzo Accorsi (Peugeto 106), Remo De Bastiani (Honda Civic) e Mattia Chioccia, altro driver di casa sulla Citroen Saxo di classe 1600. Nella competizione delle auto storiche è atteso il confronto diretto di 4. Raggruppamento tra il bolognese figlio d’arte Filippo Caliceti, che all’esordio a Orvieto è stato autore del miglior crono in prova al volante dell’Osella Pa9/90, e il campione veneto Denny Zardo, che porta in gara la Giada T118, mentre hanno preso i riferimenti necessari per puntare alle rispettive categorie Giuseppe Gallusi con la Porsche 935 e il trentino Adolfo Bottura sull’ammirata March 712 M di Formula 2.