Il Time Attack Italia 2019 al Mugello parte nel segno di Serse Zeli

Il Campione in carica domina la prima prova della Serie
Image

Roma. La stagione 2019 del Time Attack Italia, organizzato dalla WD Automotive di Andrea Scorrano, è iniziata domenica scorsa sul circuito del Mugello con quasi 100 piloti a caccia al miglior giro. Il campione in carica Serse Zeli ha dominato la tappa sulla Mitsubishi Lancer Evo X, siglando il nuovo record con 1’49”665, che gli è valso il successo anche nella classe Extreme 4WD.

Marco Iacoangeli (BMW Z4 GT3), forte del primato di classe Extreme 2WD, ha strappato nell’ultimo passaggio la seconda piazza ad Andrea Raimondi. Raimondi, campione 2016, marca il suo ritorno nel Time Attack con il terzo posto assoluto e il secondo di categoria Extreme 4WD, davanti al sorprendente Luca Cadalora. L’ex pilota del Motomondiale, tre volte iridato tra 125 e 250 e vincitore di due Gran Premi d’Italia qui al Mugello, ha migliorato costantemente le sue prestazioni durante l’arco della giornata sulla Mitsubishi Lancer Evo 6.

Nella categoria Extreme 2WD, Iacoangeli ha preceduto Fabio Grilli (Porsche 991 Cup) e Dayda sulla bella Nissan 180 SX. Quarta posizione per Giovanni Rivolta con la Honda Civic TCR; chiude la top five Roberto Castagneti (BMW 535 Turbo).

Ottavo tempo assoluto per il vincitore della classe Supercar, Gianluca Giorgi, che ha preceduto Diego Locanto e Luca Ferranti in una tripletta di Porsche 991 GT3 RS. Quarta posizione per la Ferrari 488 Pista di Danilo Paoletti, seguito dalle tre Dallara Stradale di Luigi Lenguito, Alexander Stewart e Andrea Levy.

Decimo posto assoluto e vittoria nell’inedita classe Extreme NA (con motori aspirati) per la Honda NSX di Alan Simoni, sviluppata dallo staff di Simoni Racing. Massimo Navatta su Ginetta ha ottenuto la seconda posizione finale, dopo un fuoripista alla curva Bucine nel Turno 3. Sul podio anche Simon Hatzipantelis su Honda Civic.

Le Mitsubishi Lancer Evo IX di Marco Gigli e David Robustelli hanno regolato la Volkswagen Golf di Federico del Giudice, a formare il podio Street 4WD. Il campione in carica della categoria Street FWD, Alex Rasetta, ha compiuto una vera impresa sulla sua Golf GTI, scavalcando nel finale Chrisman (Volkswagen Scirocco R) e Daniele Monsalvati (Renault Megane). Claudio Arena ha preceduto l'ucraino Ievgen Rakmailov, quinto su Honda Civic Type R che si è riscattato nella classe Super 2000, dove ha strappato la medaglia d’argento ad Andrea Villa (Honda Civic), alle spalle di Jacopo Battisti su Honda S2000. Cesare Bassanini (Fiat 500 Abarth) e Roman Ritzman (Toyota GT86) hanno trionfato nelle categorie Street Limited e Street RWD, battendo rispettivamente Omar Paravati e Riccardo Calcaterra.

Nella nuova divisione Superstreet, Davide Barbariol (l’Alfa Romeo 4C) ha battuto il campione 2018 Street RWD Dino Cicala (BMW M3 E46) che ha tenuto dietro di soli tre decimi Federico Rizzi (Opel Speedster). In classe Pocket Rocket NA Le Citroen Saxo del campione in carica Lorenzo Gariboldi e di Stefano Casero hanno preceduto la Fiat X1/9 di Mauro Buono, che è salito sul podio una seconda volta grazie al secondo posto nel trofeo Historic, riservato alle vetture prodotte fino al 1989. La sua Fiat X1/9 si è inserita tra le Porsche 930 del vincitore Pierantonio Macola e di Ennio Zamperini. Zamperini è terzo anche nella classe Pro TB alle spalle di Simone Barri, campione uscente Pro 2WD su BMW 335, e Ilario Cocchi (Subaru Impreza).

Per soli sei decimi Stefan Raffeiner ha battuto la Radical SR3 di Marco Ulivi nella classe Proto. Tre Mini hanno monopolizzato il podio Pocket Rocket TB con Matteo Parzani (quindicesimo assoluto), Patrizio Annis e Gianluca Reali.

Immagine Fabio Roncoroni Foto

____________________________________________

Comunicato a cura della redazione (mauro_de_zordo_@csai.aci.it) privo di valore regolamentare