Così è maturata la vittoria finale dei portacolori del ROAL Motorsport, ma i due equipaggi Audi hanno lottato fino in fondo, terminando a ridosso dei campioni italiani
22/10/2012 - E’ stata una delle gare più belle e combattute dell’intera stagione, quella che ha assegnato il titolo solo nelle ultime battute, nella migliore tradizione del tricolore GT.
Al via Rangoni si portava subito al comando davanti a Malucelli, Frassineti, Capello e Iacone, ma alla prima variante la lotta si faceva subito accesa e proseguiva nel corso delle prime tornate. A farne le spese era, soprattutto, Capello che rimaneva invischiato nella bagarre mentre Iacone terminava la sua gara sulla sabbia alla seconda di Lesmo.
Al quarto passaggio Malucelli scavalcava Frassineti e si portava in seconda piazza. Quarto era Lancieri davanti a Barri, Cordoni e Capello che, assieme a Sbirrazzuoli, davano vita ad un acceso duello per la sesta posizione. E proprio in una di queste fasi, Capello, nel superare Cordoni, entrava in contatto con la sua vettura danneggiando un pneumatico che lo costringeva ai box al sesto giro per la sostituzione, scivolando nelle ultime posizioni.
Con Rangoni al comando con oltre quattro secondi di vantaggio su Malucelli, la gara si accendeva per la terza posizione con Barri che in più occasioni tentava di sorprendere Frassineti. Il sorpasso riusciva al decimo giro durante il quale anche Cordoni e Liberati si mettevano in evidenza in un acceso duello per il settimo posto.
La corsia box per i cambi piloti si apriva all’undicesimo giro con un colpo di scena inaspettato, il ritiro di Biagi, decimo, per un principio di incendio a seguito di una perdita di olio. A quel punto le possibilità di aggiudicarsi il titolo per il portacolori del ROAL Motorsport erano davvero ridotte al lumicino, ma la gara era ancora lunga e tutto poteva ancora succedere. Anche la McLaren MP4 12C di Neri-van der Drift era costretta al ritiro per il dechappamento di un pneumatico.
Al rientro in pista di tutte le vetture, Garofano, al comando dopo aver preso il volante da Rangoni, arrivava lungo in una curva e veniva scavalcato da Balzan, succeduto a Barri, mentre Passuti, subentrato a Malucelli, al cambio pilota doveva sostituire un pneumatico danneggiato. Nella GT Cup erano le tre Lamborghini Gallardo ad occupare le prime posizioni con Stancheris, Babini e Wiser davanti alla Porsche di Granzotto.
Al comando, intanto, Balzan allungava su Garofano portando il suo vantaggio al 21° giro ad oltre dieci secondi. Terzo era Comandini davanti a Di Benedetto, Ramindra e Passuti. La lotta per il titolo era ancora aperta, ma Di Benedetto che poteva aspirare ancora alla vittoria finale, non riusciva a guadagnare quelle due posizioni che l’avrebbero laureato campione assieme al suo coequipier Frassineti. Così come Sonvico, attardato dalla foratura e successiva sostituzione del pneumatico, nelle retrovie dava ormai l’addio ad ogni sogno di gloria.
Sotto alla bandiera a scacchi Balzan andava a cogliere la terza vittoria stagionale davanti a Garofano e Comandini, mentre in quarta posizione Di Benedetto precedeva Ramindra, Passuti, Cerruti, Mancini, Giammaria e Stancheris, primo della GT Cup.
@GTavoni on Twitter
Al via Rangoni si portava subito al comando davanti a Malucelli, Frassineti, Capello e Iacone, ma alla prima variante la lotta si faceva subito accesa e proseguiva nel corso delle prime tornate. A farne le spese era, soprattutto, Capello che rimaneva invischiato nella bagarre mentre Iacone terminava la sua gara sulla sabbia alla seconda di Lesmo.
Al quarto passaggio Malucelli scavalcava Frassineti e si portava in seconda piazza. Quarto era Lancieri davanti a Barri, Cordoni e Capello che, assieme a Sbirrazzuoli, davano vita ad un acceso duello per la sesta posizione. E proprio in una di queste fasi, Capello, nel superare Cordoni, entrava in contatto con la sua vettura danneggiando un pneumatico che lo costringeva ai box al sesto giro per la sostituzione, scivolando nelle ultime posizioni.
Con Rangoni al comando con oltre quattro secondi di vantaggio su Malucelli, la gara si accendeva per la terza posizione con Barri che in più occasioni tentava di sorprendere Frassineti. Il sorpasso riusciva al decimo giro durante il quale anche Cordoni e Liberati si mettevano in evidenza in un acceso duello per il settimo posto.
La corsia box per i cambi piloti si apriva all’undicesimo giro con un colpo di scena inaspettato, il ritiro di Biagi, decimo, per un principio di incendio a seguito di una perdita di olio. A quel punto le possibilità di aggiudicarsi il titolo per il portacolori del ROAL Motorsport erano davvero ridotte al lumicino, ma la gara era ancora lunga e tutto poteva ancora succedere. Anche la McLaren MP4 12C di Neri-van der Drift era costretta al ritiro per il dechappamento di un pneumatico.
Al rientro in pista di tutte le vetture, Garofano, al comando dopo aver preso il volante da Rangoni, arrivava lungo in una curva e veniva scavalcato da Balzan, succeduto a Barri, mentre Passuti, subentrato a Malucelli, al cambio pilota doveva sostituire un pneumatico danneggiato. Nella GT Cup erano le tre Lamborghini Gallardo ad occupare le prime posizioni con Stancheris, Babini e Wiser davanti alla Porsche di Granzotto.
Al comando, intanto, Balzan allungava su Garofano portando il suo vantaggio al 21° giro ad oltre dieci secondi. Terzo era Comandini davanti a Di Benedetto, Ramindra e Passuti. La lotta per il titolo era ancora aperta, ma Di Benedetto che poteva aspirare ancora alla vittoria finale, non riusciva a guadagnare quelle due posizioni che l’avrebbero laureato campione assieme al suo coequipier Frassineti. Così come Sonvico, attardato dalla foratura e successiva sostituzione del pneumatico, nelle retrovie dava ormai l’addio ad ogni sogno di gloria.
Sotto alla bandiera a scacchi Balzan andava a cogliere la terza vittoria stagionale davanti a Garofano e Comandini, mentre in quarta posizione Di Benedetto precedeva Ramindra, Passuti, Cerruti, Mancini, Giammaria e Stancheris, primo della GT Cup.
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