Val d'Orcia, Grifoni e Costa sugli scudi

Il pilota di casa è secondo assoluto e passa in testa al Campionato Italiano Rally Terra Storico, a due ruote motrici, mentre la dea bendata si accanisce contro il sammarinese.
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(comunicato ufficio stampa Clacson Motorsport)

Un secondo atto del Campionato Italiano Rally Terra Storico, quello andato in scena lo scorso fine settimana con il Rally Storico della Val d'Orcia, che ha confermato, ancora una volta, le vetture di Clacson Motorsport come una delle forze della serie.

Due erano le Opel Corsa GSI gruppo A portate sul campo dalla squadra corse di Strigno, affidate nuovamente agli stessi portacolori che si erano già ben distinti al Valle del Tevere.

A fare la voce grossa, su sterrati quasi di casa, è stato Filippo Grifoni, capace di salire sul secondo gradino del podio assoluto e di porre la firma sia nella generale di quarto raggruppamento che nella classe N-A/J2/1600, affiancato da Paolo Materozzi alla sua destra.

Un risultato notevole per il pilota di Greve in Chianti che, sommato al bilancio del primo round del CIRTS, lo lancia in testa alla classifica generale riservata alle due ruote motrici, a quella relativa al trofeo conduttori di quarto raggruppamento ed a quella di classe 4 J2 A 1600 2RM.


“Siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa” – racconta Grifoni – “e ci siamo divertiti a guidare questo piccolo mostro, sempre performante. Nonostante un inizio complicato, avendo preso chi ci partiva davanti, abbiamo visto che giravamo sul passo di Costa e di Ormezzano. A quel punto ci siamo convinti che potevamo fare qualcosa di buono. Con il nostro compagno di team abbiamo vissuto una gran bella lotta e ce la siamo giocata quasi sino alla fine. Il team Clacson Motorsport è stato perfetto, come sempre. Questa volta abbiamo avuto il tempo di acquisire dettagli tecnici che hanno aumentato il feeling con la Corsa. Si può fare sicuramente meglio ma sono abbastanza soddisfatto. Mi piacerebbe poter rifare il Brunello, a fine stagione, ma lavoreremo per trovare il budget per poter allungare il nostro campionato. Grazie a tutto il team per la professionalità, la passione e l'umanità. Grazie al mio naviga, a Franca per il prezioso archivio note, a mia moglie, alla mia famiglia ed agli amici che mi supportano sempre.”

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Bersaglio della sorte è stato invece il povero Corrado Costa, affiancato da Domenico Mularoni sulla seconda Opel Corsa GSI gruppo A della compagine trentina, a lungo protagonista nei quartieri nobili della classifica assoluta e costretto poi al ritiro, sul finale, per una noia tecnica.

Uno zero nel tabellino che non danneggia pesantemente il cammino del sammarinese in una serie tricolore su terra, per le regine del passato, che lo vede scendere al quarto posto nell'assoluta a due ruote motrici, al secondo di quarto raggruppamento e di classe J2 1600.

 
“Siamo partiti bene al Sabato” – racconta Costa – “ma siamo poi stati rallentati da una foratura, sulla prima prova speciale della Domenica, a causa di un sasso scavato, probabilmente, dal passaggio delle vetture moderne. Ci siamo divertiti tanto, il tracciato ci piaceva molto. Davvero un peccato ritirarsi all'ultima prova in programma. Un guasto meccanico, credo alla trasmissione, ci ha bloccato e questa è stata l'unica nota stonata di tutto il fine settimana. Lo sappiamo bene, noi delle storiche, che queste auto vengono particolarmente sollecitate su percorsi così duri. Non importa, può capitare. Ci rifaremo sicuramente al prossimo Adriatico.”