Nel 2021 vittima di un brutto incidente: "Mi sono rotto l'osso del collo in moto, senza queste protezioni sulla nuova Raiden non avrei potuto essere a Vallelunga"
Un gradito ritorno questo fine settimana all'Autodromo Piero Taruffi di Vallelunga (Roma) in occasione della penultima tappa del Campionato Italiano Sport Prototipi: a calarsi nell'abitacolo della Wolf GB08 Raiden motorizzata Aprilia, ci sarà Mirko Zanardini, 49 anni, che cinque anni fa lottò per il tricolore in qusta categoria. "Nel 2021 sono stato vittima di un brutto incidente in moto - spiega il pilota bresciano ma bergamasco di nascita e di adozione - nel quale mi sono in pratica rotto l'osso del collo. Da quel momento ho corso soltanto con vetture chiuse. Gare in salita con una Lamborghini GT3, rally nelle mie zone al volante di una Skoda". Ora il ritorno nel CISP legato a una delle novità più importanti dal punto di vista della sicurezza: Halo. "Senza non sarei potuto scendere di nuovo in pista con gli Sport Prototipo, perché ho tre piastre nel collo e un chiodo all'altezza della vertebra C1 che mi sono fratturato".
Frattura che non gli ha impedito di praticare bici, andare in montagna e appunto tornare alle corse. "Ma la moto da cross, no. Quella l'ho venduta", sottolinea.
Ora il ritorno a Vallelunga curioso di scoprire la nuova Raiden su una pista che apprezza molto: "Tecnica, veloce, divertente da guidare. Nel 2019 avevo fatto segnare la pole con 1'34"6. Quest'anno ho dato un'occhiata e i tempi sono più alti".
L'obiettivo di questa gara? "Un test. Se poi dovessi andare bene, magari fare un pensierino a Monza. Ma in realtà io penso già a pianificare il 2025".
Per Zanardini le corse sono un hobby: "Un modo per staccare la spina". Il quotidiano è fatto dalle sue due aziende a cavallo delle province di Bergamo e Brescia tra le più produttive della Lombardia e dell'intero territorio nazionale. "Ho una ditta di rubinetti che produce minuterie in ottone e una di meccanica che realizza pezzi di grosse dimensioni per le aziende petrolifere".