(comunicato ufficio stampa e foto Ice Challenge)
Ancora una volta in questa stagione ICE Challenge – Campionato Italiano Velocità su Ghiaccio consulta costantemente le previsioni meteo ed è in costante confronto con Adriano Priotti ed i gestori della pista di Pragelato che il prossimo weekend, sabato 25 e domenica 26 febbraio, dovrebbe ospitare la finale del campionato 2023.
I bollettini stanno cambiando di ora in ora e, attualmente, prefigurano una situazione favorevole allo svolgimento della finale dato che le temperature sono in netto abbassamento e prevedono anche precipitazioni a carattere nevoso tra sabato e domenica, proprio le due giornate in cui è in programma l’atto conclusivo della serie.
“Priotti è possibilista e noi con lui – hanno commentato in BMG Motor Events, organizzatore del campionato promosso in collaborazione con la Commissione Offroad & Cross-country Rally di ACI Sport – del resto non si è mai tirato indietro nemmeno quando la situazione sembrava disperata. Nelle scorse settimane ha stoccato della neve che ora sta ridistribuendo sul tracciato coprendo i buchi che, a causa del caldo degli ultimi giorni, hanno scoperto la terra. Ci sono ottime possibilità, siamo ben al di sopra del 50% di fattibilità e teniamo monitorata la situazione di ora in ora. In una stagione sfavorevole dal punto di vista meteo vogliamo provarci fino all’ultimo momento disponibile, senza se e senza ma: lo meritano i concorrenti, il pubblico e gli appassionati”.
Anche lo scorso anno la finale si corse in situazione completamente priva di neve, con la pista che, grazie alle temperature fredde e alla determinazione dello staff di Pragelato, era magicamente ghiacciata e questo è l’obiettivo anche per il 25-26 febbraio con l’unica differenza che, attualmente, un po’ di neve è rimasta.
La classifica vede Ivan Carmellino saldamente al comando, mentre tra i kart-cross comanda un impeccabile Simone Firenze. Entrambi hanno vinto tutte le gare fino ad ora in calendario. Tra le due ruote motrici la sfida è tra Ivan Cocino e Jean-Claude Vallino che difende l’affermazione 2022, ma tutto è ancora apertissimo.
