All'Italian Baja, buona la prima per Island Motorsport

Terza piazza provvisoria nel tricolore per Luchini-Bosco (Suzuki Grand Vitara) al termine della prima tappa. Problemi meccanici stoppano Travaglia-Caldini (Daihatsu Rocky), protagonisti indiscussi nelle battute iniziali del Gruppo TH

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I portacolori della scuderia siciliana Island Motorsport, Luchini-Bosco hanno occupato il terzo gradino del podio provvisorio al termine della prima delle due tappe della 22ª Italian Baja, appuntamento d'apertura del Campionato italiano Cross Country Rally e del Challenge Suzuki valida altresì per la Coppa del Mondo, in corso di svolgimento lungo gli impegnativi sterrati del Pordenonese.
L'esperto equipaggio tosco-piemontese, a bordo della Suzuki Grand Vitara DDiS preparata dal team Poillucci, solo ottavo al termine del prologo del venerdì sera, ha affrontato con piglio più deciso le due prove speciali odierne (due passaggi della "San Lorenzo” per un totale di quasi 170 chilometri di tratti cronometrati) chiudendo in crescendo, tanto da conludere, come già evidenziato, terzi al traguardo tra i partecipanti alla serie tricolore di specialità.

«Non vorrei tirarmela addosso - ha scherzato Luchini - ma fino ad ora sta andando tutto bene. Nel prologo siam partiti prudenti, visto anche qualche problemino col propulsore ma accusato solo in avvio. Oggi, invece, abbiamo spinto, tanto da migliorarci di 20 secondi circa nell'ultima frazione cronometrata. Domani ci attendono, nuovamente, i due passaggi conclusivi della 'San Lorenzo' ma da percorrere in senso inverso. Praticamente sarà un'altra gara».
Nulla da fare, invece, per Aronne Travaglia che, affiancato da Gianmarco Caldini, su Daihatsu Rocky, è stato costretto al ritiro per problemi meccanici, dopo aver recitato il ruolo di protagonista.
«Abbiamo impattato sul terreno col muso anteriore del 'Rocky' - ha raccontato il pilota trentino - Una toccata non tanto dura ma sufficiente a danneggiare il radiatore prima e a rompere l'idroguida poco dopo. Siamo, comunque, riusciti a concludere la prova quando, durante il trasferimento, hanno ceduto anche i semiassi. Arrivati in tempo, nonostante tutto, al controllo orario, giunti a una ventina di metri dal parco assistenza la vettura si è improvvisamente piantata, come se avessi tirato il freno a mano. Fine dei giochi».
Forte il rammarico del giovane figlio d'arte che, sino a quel momento, aveva dominato il Gruppo TH svettando nelle due precedenti "speciali”, cumulando un buon margine di vantaggio nei confronti degli inseguitori.