Italian Baja impatto globale

Raggiunta quota 56 iscritti alla gara prodenonese valida per la Coppa del Mondo Cross Country e secondo round del Campionato Italiano Cross Country (Fonte Ufficio Stampa Italian Baja)
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L’ultimo tagliando l’ha mandato Paolo Mora, giusto per far segnare il suo record personale. Il driver parmense si faceva un punto d’onore nell’iscriversi ogni anno per primo all’Italian Baja, battendo regolarmente gli avversari nel “clic day” sulla procedura online. Stavolta ha fatto all’incontrario, chiudendo di fatto con il suo Mitsubishi L200 Evo una lista di 56 concorrenti che comprende i cinesi Xu Wei Tai e Wang Xiang su Volkswagen Off Road, gradito ritorno dopo l’apparizione dello scorso anno, e l’argentino Orlando Terranova su Mini John Cooper Works, conosciuto alle cronache della Dakar perché due volte quinto assoluto e già questo basterebbe a farne un potenziale vincitore a Pordenone. Tra i ritorni di fiamma all’Italian Baja anche quello del lituano Benediktas Vanagas su Toyota Hilux, prenotando posizioni di vertice in una cerchia ristretta di pretendenti al podio che deve pesare la caratura di Jakub Przygonski a bordo di Mini John Cooper Works, Vladimir Vasilyev su Toyota Hilux e Martin Prokop che salirà sulla Ford Raptor, al termine di due settimane da trascorrere sugli sterrati italiani del Rally Italia Sardegna, che corre con una Ford Fiesta WRC, e sulle pietraie friulane.

La terza tappa della Coppa del Mondo Fia Cross Country Bajas si annuncia così ricca di spunti a livello di T1.1 e T1.2, le sigle dei prototipi a benzina e diesel con quattro ruote motrici, che sulla carta dovrebbero dominare la scena. Incognita temibile i T3, cioè i veicoli migliorati come li chiama la declaratoria Fia, o meglio i Side by Side tubolari per capire di cosa si sta parlando.

Spettacolo garantito sui greti di Meduna, Cosa e Tagliamento, pronti ad accogliere i protagonisti con una piena d’acqua dopo settimane di pioggia a maggio e lo scioglimento delle abbondanti nevicate. Organizzatori all’erta per l’eventuale necessità di ridisegnare porzioni di tracciato. L’Italian Baja ha sempre risolto in extremis situazioni anche critiche e quindi la calma regna sovrana.