Giulia Maroni: la mia prima volta da concorrente alla Dakar

La navigatrice bolognese, Campionessa Italiana Cross-Country Rally 2021, ha chiuso 8^ di gruppo H3 con Luciano Carcheri du Nissan Terano 1 per i colori della Squadra Corse Angelo caffi. La sua intuizione in navigazione ha permesso a Luciano Carcheri e alla Squadra Corse Angelo Caffi di sfiorare il podio nella prima settimana di gara.
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(comunicato e foto ufficio stampa Squadra Corse Angelo Caffi)

 

Ottava posizione di gruppo H3 sulla Nissan Terrano 1 pilotata da Luciano Carcheri Così Giulia Maroni si è esaltata alla sua prima Dakar da concorrente dopo 7216 chilometri, 12 tappe, 7 bivacchi. L’equipaggio della Squadra Corse Angelo Caffi ha completato l’impresa. L’equipaggio composto da Luciano Carcheri, dieci volte concorrente al rally raid più prestigioso del mondo e Giulia Maroni, Campionessa Italiana Cross-Country Rally 2021, ha centrato l’obiettivo posto in questi ultimi giorni: raggiungere Jeddah e confermare il risultato tra i primi 10 di categoria.

Giulia Maroni, unica navigatrice italiana impegnata nella gara più impegnativa e lunga del mondo, è campionessa Italian Cross Country Rally dove ha vinto al stagione 2021 al fianco di Sergio Galletti su Toyota.

Aveva già partecipato qualche anno fa in un team di assistenza, ma l’esordio vero e proprio in gara alla Dakar lo ha fatto quest’anno, navigatrice di Luciano Carcheri sulla Nissan Terrano 1 della Squadra Corse Angelo Caffi, impegnata nella Classic 2022.

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Giulia Maroni, di Castel Guelfo, ha meritato alla grandissima questo prestigioso sedile. Esperta, precisa, determinata e mossa da una viscerale passione per le auto da corsa, ha esordito alla Dakar Classic in un’edizione che, per la Squadra Corse Angelo Caffi, è partita carica di attese. Grazie alla sua sensibilità ha capito come correggere manualmente un errore della strumentazione di bordo permettendo una rimonta clamorosa nelle tappe del 6 e 7 gennaio quando l’equipaggio è risalito fino al quarto posto di Gruppo H3.

La storia della Dakar per l’equipaggio numero #759 ha poi cambiato andamento nella tappa ad anello intorno al bivacco di Wadi Ad Dawasir, quando un problema alla turbina ha rallentato l’andatura fino a quel momento perfetta.

“Non posso nascondere un filo di amarezza - ha commentato - ma l’esperienza è stata amolto intensa. La carica adrenalinica delle gare di Cross-Country Rally è diversa, ci si gioca tutto in pochi chilometri, mentre qui serve una visione molto più ampia. Occorre una concentrazione totale per ore e ore, soprattutto sul sedile di destra, per calcolare i tempi e capire costantemente se si è in pari con il roadbook”.

“Ci sono state tappe davvero molto belle. Il secondo anello intorno a Riyadh, quello che ci ha permesso di salire dal settimo al quarto posto, è stato stupendo, il tratto di navigazione era totalmente fuori dalla pista. Mi è piaciuta anche la tappa Riyadh-Al Dawadimi del 9 gennaio: lunghissima, impegnativa. Ho sicuramente preferito le tappe impegnative rispetto a quelle più corte e semplici”.

“È certamente prestigioso fare parte di questo circus con la Squadra Corse Angelo Caffi - ha sottolineato Giulia - Certo, nella Dakar Classic la situazione è più serena e rilassata di una gara di velocità, ma non per questo manca l’impegno da parte degli equipaggi. Abbiamo corso con degli orari molto impegnativi, sveglia nel cuore della notte e partenza sempre prestissimo. Il freddo della notte nel deserto non aiuta a riposare, ma non posso dire di sentirmi stanca, è stata un’esperienza notevole.