Alfano e Ventura in testa dopo la prima tappa del Rally Greece Offroad

Deciso miglioramento dei tempi tra primo e secondo passaggio sul settore odierno di 108 km, nonostante il fondo scavato e rovinato. Tricolore Baja con Spinetti secondo e leader di T2, Cantarello terzo e leader di Suzuki Challenge.
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Si è conclusa la prima tappa del 9° Rally Greece Offroad, sommando i tempi fatti segnare ieri al prologo di 5,95 km con quelli di oggi caratterizzati da un doppio settore selettivo di 108 km, spettacolare e divertente a detta di tutti i protagonisti. Ma anche insidioso e selettivo, marcando i distacchi secondo logica di cavalleria oltre alle ragioni dei piedi e ai capricci della dea bendata. Freni messi a dura prova nei tratti in discesa, surriscaldati anche dal caldo di stamattina calmierato nel pomeriggio da un po’ di nuvole sul cielo dell’Ellade. Andrea Alfano (Nissan Pathfinder Proto) con Carmen Marsiglia alle note si è confermato al comando del tricolore Baja, firmando un netto progresso nella ripetizione (1:50’06’’0 contro 1:51’53’’9) per un totale di 3:46’27’’5. Ottimo secondo Alberto Spinetti assieme a Lara Giusti (Suzuki Grand Vitara), staccato di quasi di 9’ ma molto efficace tra i derivati di serie, scavando un piccolo solco di quasi 3’ da Mauro Cantarello e Federico Lezi (altro Vitara) comunque soddisfatti leader del Suzuki Challenge, soprattutto per aver segnato il miglior tempo sul secondo settore valido quale power stage (6 punti da sommare a quelli finali di gara). “Meglio di prima, abbiamo preso ritmo” dichiarano soddisfatti anche i cugini Trivini Bellini (Mitsubishi Pajero), salendo di prestazione e chiudendo le fatiche di giornata al quarto posto, terzi di T2, davanti a Gabriele Seno e Denis Piceno (Nissan Navarra Ermolli). Primi del TH, scadute omologazioni, i fratelli Farina, Giovanni e Francesco (Suzuki Vitara) in 4:34’58’’6. Tra i delusi che sono riusciti a raggiungere da soli il parco assistenza, palma dell’arrabbiato ad Alfio Bordonaro (Suzuki Grand Vitara) navigato da Francesco Proietti. Stamattina frenato dal “sentinel” sempre in allarme e oggi pomeriggio dall’esplosione del manicotto del turbo, così dice il catanese: “Ringrazio Chinti Gambazza che si è fermato e me ne ha dato uno di scorta, ma oggi è girato tutto storto, speriamo meglio domani”. Solidarietà siciliana e guasto più serio per il messinese assieme ad Andrea Taloni: loro sono rimasti fermi in prova per il cedimento di un fusello della ruota anteriore destra. Ripartiranno domattina con la forfettaria sul groppone anche Filippo e Attilio Pagani (Nissan Patrol), finiti fuori tempo massimo nel primo passaggio dopo aver imprecato per uscire da un canale di scolo.

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Tricolore Ssv ristretto a un poker di pretendenti, ma comunque intrigante nel confronto tra gli Yamaha Yxz1000R del Quaddy Racing di Gruppo T4 (derivati di serie con preparazione Fia) e i Can-Am Maverick di Hrt Tecnology in formato TM (libera preparazione, ma con limitatore a 100 km/h). Primato netto di Amerigo Ventura che dopo il sonnellino di ieri si è dato una bella svegliata oggi, regolando al meglio l’assetto e limando qualcosina tra primo e secondo passaggio (1:47’12’’2 e 1:46’49’’7). Il suo rivale diretto, Valentino Rocco, dopo la sparata di ieri è andato via di conserva come da programma, ma sul secondo giro odierno ha comunque pestato sul gas tanto da togliersi oltre 3’ (1:52’39’’2 e 1:49’36’’1). Cosa vuol dire ripassare sulle proprie orme e andare più veloci in relativa sicurezza lo dimostrano anche i riscontri cronometrici dei giovani di Hrt, Edoardo Delucchi (1:59’57’’0 e 1’55’’03’’0) e Rebecca Busi (2:06’22’’2 e 2:00’24’’6), i quali nonostante il fondo rovinato e l’impressione di andare più piano, si sono nettamente migliorati.