Con lo svolgimento della manche dei ricognizione la parola della competizione laziale valida per il Campionato Italiano Slalom passa definitivamente ai motori.
In una calda e assolata domenica di quasi ferragosto, si è da poco conclusa la manche di ricognizione del percorso dello Slalom Città di Santopadre, settima prova del campionato italiano della specialità di scena nel Lazio. A siglare il miglior crono al termine dei 3550 metri del percorso di gara ritmato da quindici postazioni di rallentamento è Antonino Sbaratta che, al volante della sua Bogani SN84 Suzuki Gruppo E2 SC, taglia il traguardo in 2'32" e 59 centesimi. Seconda prestazione per Emanuele Schillace, al via della competizione con i gradi del leader di classifica tricolore, che, al volante della sua Radical SR4 Suzuki, piazza un tempo che vale 153,57 punti. Terzo, con 157,86 punti, Saverio Miglionico su Radical Prosport Suzuki. Donato Catano, il più veloce tra le vetture del Gruppo E2 SH su Autobianchi A 112 Suzuki, è quarto assoluto davanti ad Antonino Varricchione, secondo tra le silhouette, su Fiat 126 Suzuki. Carmine Ricci, sesto assoluto, piazza la sua Formula Gloria Suzuki davanti a quella di Fabio Di Cristofaro. Chiudono la top ten della manche di ricognizione dello Slalom Città di Santopadre tre piloti al volante di altrettante monoposto. Nell'ordine: Giuseppe Palumbo su Chiavenuto Suzuki, Domenico Palumbo su Radical SR4 Suzuki e Nicola Greco su Ricci 01 Suzuki. Undicesimo tempo assoluto, primo tra i kart cross, per Giuseppe Esposito che, in classifica assoluta, precede Alfredo Giamboi, il migliore tra le vetture dell Gruppo Speciale Slalom su Fiat X 1/9. Miglior prestazione tra le Gruppo N per Domenico Murino al volante di una Peugeot 106, la stessa "piccola" della Casa del Leone con cui Salvatore Sammartino lo imita in Gruppo E1 Italia e altrettanto fanno Alessio Massini in Gruppo A e Luca Fersini in Gruppo Racing Start Plus. Tra le Racing Start a dettare legge, nella manche di ricognone, è "King Dragon" su Mini Cooper S. Molto alti i tempi di Salvatore Venanzio e Luigi Vinaccia, al via rispettivamente su Radical SR4 Suzuki e su Osella PA 6/9 Honda, rallentati dallo sventolare di una bandiera rossa durante la loro salita.