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Taylor: "Speravo di lottare per la classifica deb, ma i risultati stanno sorprendendo pure me"

Parla il canadese leader della classifica rookie: "Il team mi aiuta tanto e l'Audi ha una guidabilità super. Non vedo l'ora di andare al Mugello su una pista dove corre la MotoGP e ci è stata la F1"

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A 18 anni guida la classifica dei debuttanti del TCR Italy 2024, ma soprattutto è il primo inseguitore di Salvatore Tavano nella assoluta: Nicolas Taylor dopo le due tappe di Misano Adriatico e di Pergusa si merita l’etichetta di rivelazione del Tricolore.

“Il livello di competizione è molto alto – riconosce il pilota canadese -. Sapevo, correndo nel TCR Italy, che avrei affrontato un campionato difficile: devo lottare con piloti che hanno già esperienza in questa serie e sono tornati a disputarlo alcuni campioni. Onestamente il mio obiettivo quest’anno era lottare per la classifica dei debuttanti ma, dopo i primi due round del campionato, avendo ottenuto la seconda posizione nelle qualifiche sia a Misano sia a Pergusa, e finendo diverse volte sul podio, sono rimasto davvero sorpreso per i risultati”.

Realistico pensare di lottare per il titolo?

“Vedremo, ma non voglio pensarci troppo e farne così una fonte di distrazione. Voglio restare concentrato sulla classifica riservata ai debuttanti, perché temo che, se cominciassi a pensare al campionato assoluto, potrei diventare un po’ nervoso e offrire brutte prestazioni”.

Come si trova con il team PMA e la sua Audi RS 3 LMS?

“Il team è fantastico, davvero professionale, mi sta sostenendo tanto. E ciò mi fa sentire a mio agio alle gare. L’Audi è fantastica: io vengo dai kart e quindi è un bel salto in avanti, ci sono un sacco di differenze da tenere in considerazione. Sto ancora imparando come funziona il trasferimento di carico, la tecnica di frenata, ma la guidabilità della vettura mi piace davvero tanto”.

A Misano ha fatto dei test prima delle gare, però Pergusa era sconosciuta.

“A Misano ho fatto alcuni test prima dell'avvio del campionato ed è stata la mossa giusta perché non avevo conoscenza di quel tracciato, andarci, mi ha aiutato a capirlo e i risultati mi hanno dato ragione almeno in qualifica. Perché in gara ho fatto più fatica perché era la mia prima corsa in auto e non sapevo bene dove posizionarmi. Ma ho la fortuna di avere uno sponsor che mi ha costruito un buon simulatore e questo mi ha consentito di allenarmi per 2000 chilometri sul circuito di Pergusa. Così quando sono andato là per la gara mi sentivo a posto perché avevo già compreso che tipo di curve avrei trovato. Quando sono entrato in qualifica, avevo già il riferimento imparato al simulatore e ho centrato un’altra prima fila. E la corsa è andata bene: ho terminato secondo gara 1 (dopo le penalizzazioni di Tavano e imberti; n.d.r.) e quarto nella seconda. Il simulatore mi ha aiutato su una pista impegnativa perché per fare i tempi dovevi saltare sui cordoli ma col rischio di rompere la vettura”.

 

Prossima tappa: Mugello.

“Non ci sono mai andato, farò un test ufficiale settimana prossima. Al momento resto al simulatore, cercando di capire il tracciato. Tutti mi dicono che il Mugello sia un grande circuito, uno dei migliori al mondo o quantomeno in Italia. E mi entusiasma sapere che ci corre la MotoGP ed è venuta anche la Formula 1. Gareggiare sullo stesso tracciato è davvero intrigante”.

Lei è canadese, ma vive a Malta.

“Con l’intera famiglia ci siano trasferiti qui ormai da sette anni. Il meteo è fantastico, sto vicino al mare e sono poco distante dall’Italia: mi basta un’ora, un’ora e mezzo di volo per arrivare in pista accanto al team. Posto ideale per uno che compete nel TCR Italy, probabilmente uno dei campionati di categoria più competitivi al mondo”.

Il suo futuro?

“Diventare pilota professionista. Mi sono diplomato l’anno scorso qui in Malta, l'ultimo anno l'ho frequentato on line. Ora sono concentrato al 100 per cento sulla carriera professionale. Quando non mi alleno o corro, vado al kartodromo a insegnare ad altri ragazzi insieme a mio fratello e al suo team. Lavoro per il team KGT Motorsport a Roma”.

Prossimo passo sarà dunque imparare l’italiano?

"Sto facendo pratica con alcuni meccanici che non parlano inglese. Frequentavo un corso a scuola ma non era il massimo. Non sono brillante nel parlare la vostra lingua ma la capisco”.