ACI Esport: il sim racing azzera le differenze tra piloti disabili e normodotati

Sim racing quale concreto mezzo d’inclusione
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Cos’è la “normalità”? Cosa significa “essere normali” rispetto agli altri?

Questo concetto è spesso sopravvalutato e perciò crea discriminazioni nei confronti di chi purtroppo è portatore di una disabilità che di certo non lo rende inferiore rispetto a qualcun altro. Questo stigma inevitabilmente si riflette anche sul mondo dello sport, ma è necessario sapere andare oltre a ciò che si vede e valutare le capacità di ognuno, di ogni singolo individuo che a modo suo e nella sua particolarità può fare la differenza. E’ proprio questo il principio ispiratore di Aci Esport che, dalla sua nascita, promuove una visione che azzera le differenze tra piloti normodotati e disabili. Sim racing come mezzo d’inclusione quindi non solo in astratto ma anche nel concreto dei Campionati Ufficiali. Un esempio reale è presente nel Campionato Italiano GT4 in cui gareggiano due simdrivers disabili: Mattia Cervellone e Felice Di Tommaso.

Mattia Cervellone, alfiere della SPQRacing Team, fresco della vittoria nella quarta prova del Campionato GT4 dello scorso novembre in cui ha bissato il successo conquistato a Misano, è un simdriver originario di un paesino del basso Lazio e non ha mai nascosto la propria disabilità: nel 2017, a causa di una caduta durante un allenamento di motocross, ha subito la rottura di una vertebra dorsale con conseguente schiacciamento midollare e perdita dell’uso degli arti inferiori. Da quel momento in poi la vita di Mattia è cambiata in modo drastico ad eccezione della passione per i motori, rimasta intatta. Per questo Mattia ha cominciato a specializzarsi nell’uso dei simulatori per provare, seppur in modo differente, il brivido della corsa, della velocità. Dopo un inizio non facile, il pilota grazie all’esperienza acquisita ha superato le difficoltà arrivando a gareggiare e vincere, a dispetto della disabilità, che non è riuscita a mettere in discussione l’amore più grande della sua vita: il motorsport.

L’altra bella esperienza è quella di Felice ”Felix” di Tommaso, pilota della RNM Simracing, con una disabilità acustica che non gli consente di indossare le cuffie e sentire il suono del gioco che, tuttavia, non gli ha impedito di coltivare la passione per il simracing, nata dopo aver utilizzato per la prima volta Playstation e paddle, reduce da esperienze reali in pista, soprattutto come ex kartista. A bordo della sua Alpine, Felix ha saputo fare “tesoro” della propria disabilità sviluppando gli altri sensi per essere competitivo alla pari degli altri piloti. La storia di questi due piloti incarna lo spirito di ACI Esport: ci sono molti ragazzi con disabilità che sono portati per questo particolare tipo di sport, che hanno talento e che quindi devono (giustamente) essere riconosciuti e incoraggiati.

Nel simracing i piloti sono tutti uguali quando sono in macchina e quando affrontano una gara perché, alla fine, è la pista che sceglie, è il circuito che decide chi deve vincere e chi no.

La competizione, quindi, si basa proprio sul concetto base dell’eguaglianza -fondamento che non deve mai passare in secondo piano- ed è questa la peculiarità degli sport virtuali e la grande sfida che pongono al mondo dello sport: azzerare il gap tra atleti disabili e normodotati, sposando i concetti base della Convenzione Onu sui diritti delle persone disabili che, proprio tra i suoi principi ispiratori, ha le misure da adottare per incoraggiare e promuovere la pratica sportiva dei disabili, garantendo loro la partecipazione e l’accesso ad attività sportive specifiche “sulla base di eguaglianza con gli altri”.

(fonte: Ufficio stampa ACI Sport SIM ESport)