Quasi pronto il mosaico del Campionato Italiano Rally 2017

Grandi manovre per il Campionato Italiano Rally. In molti stanno definendo i dettagli, altri ancora sono in ritardo sulla tabella di marcia, ma c'è anche chi aspetta l'ultimo treno disponibile per allinearsi alla serie rallistica più importante e prestigiosa in Italia.Intervista ad Umberto Scandola, tra i big della massima serie tricolore rally, in vista del primo appuntamento al Rally del Ciocco.
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Il Campionato italiano Rally è ormai alle porte. Infatti la classica gara di apertura, ovvero il 40° Rally del Ciocco e Valle del Serchio partirà venerdì 17 marzo con la ormai classica prova spettacolo sul lungomare di Forte dei Marmi. Come per magia, anche in questa edizione non mancheranno delle bellissime sorprese, come non mancherà un grande livello di professionalità, in una serie che sempre più si sta ritagliando una importante fetta di prestigio nel panorama mondiale della specialità. Del resto non è un caso il fatto che sempre più presenze di alto livello, con case automobilistiche impegnate direttamente o indirettamente, richiamino un forte interesse anche oltre confine. Dunque, anche quest'anno la regola sarà rispettata, per la grande gioia di un numero davvero consistente di appassionati che non vedono l'ora di tuffarsi sulle prove speciali di tutta Italia. Preparativi che riguardano i tanti fans club che ormai un po' tutti i piloti di punta possono vantare, preparativi che soprattutto riguardano i piloti e navigatori, con relative squadre, che sono impegnati in queste ore nei dettagli della prima partecipazione, appunto il rally in terra toscana. Tra questi spicca senza dubbio un pilota che negli ultimi anni si è consacrato nel ristrettissimo olimpo dei big del campionato assoluto. Il riferimento è a Umberto Scandola, che appunto in queste ore è impegnato ad organizzare gli ultimi dettagli di una presenza nel tricolore che non era affatto scontata. Merito dunque anche a Riccardo Scandola che ha creduto fin da subito nelle potenzialità e possibilità del fratello Umberto, ma merito soprattutto per Skoda Italia Motorsport che ancora una volta ha aderito al progetto-Scandola.  Una presenza importante che permetterà al veronese di riprovare l'assalto al tricolore rally, obiettivo raggiunto nel 2013, ma che ora manca di nuovo. Del resto gli ultimi anni hanno regalato forti emozioni proprio perché i distacchi finali sono stati quasi sempre inesistenti, finendo anche a pari punti, come per esempio nell'edizione del 2014, dove vinse Paolo Andreucci, grazie al maggior numero di vittorie ottenute. Così anche quest'anno sarà rilanciata la sfida al pluricampione toscano di casa Peugeot e certamente sarà una sfida tutta da seguire, con molti pretendenti al podio finale ma, appunto, un pilota in particolare con le carte in regola per aspirare a catturare il gradino più alto del podio. Umberto Scandola.

Umberto, se non sbaglio, questo è il sesto anno di Skoda. Ormai, anche guardando agli altri Paesi, ti possiamo considerare il veterano Skoda... 

Credo di sì. Ormai la collaborazione con Skoda dura da diversi anni e nel motorsport in particolare sono tanti perché è sempre difficile confermarsi, anno dopo anno. Io credo anche di essere un privilegiato perché secondo me Skoda ha il miglior prodotto sul mercato, la migliore macchina nel gruppo R5. Privilegiato anche per il tipo di azienda con la quale collaboro e per le persone che la rappresentano.

A proposito di rinnovi e contratti; questo 2017 possiamo dire che è stato quello più sofferto?

Si. Quest'anno è stato sicuramente l'anno più sofferto in assoluto, perché se vogliamo, le aspettative da tutte e tre le parti interessate, Skoda Italia, Il team e l'equipaggio, erano molto alte e bisognava trovare insieme il giusto equilibrio per soddisfare le giuste esigenze di tutti. In effetti c'è voluto più tempo del solito, però secondo me è servito per realizzare un importante programma. Credo proprio che si farà un bel lavoro.

Un livello così alto del nostro CIR che non permette il benché minimo errore. Ogni riferimento è puramente casuale...

Si. E' vero, è vero, è vero. L'anno scorso ogni minimo errore è stato pagato caro, da me, ma non solo da me. Quindi quest'anno sarà uguale, non si potranno commettere errori. A volte bisognerà, si, mantenere un'andatura molto, molto veloce, però nello stesso tempo bisognerà essere razionali e capire quando il momento di portare a casa qualcosa di importante, magari al posto di una possibile vittoria.

In effetti l'estremo agonismo, lo spettacolo e l'incertezza in queste ultime stagioni hanno rappresentato la regola: dunque testa bassa all'attacco? Oppure ci sarà più tempo per ragionare?

Ma, no. Le gare si sono allungate un pochino in quanto a chilometraggio e per quanto l'aumento è, credo, intorno all' 11%, si può ancora gestire la gara con un vantaggio. Dunque non è ancora sufficiente per recuperare un problema o tanto meno gestire un rally o recuperare un errore del pilota. Insomma tatticamente cambierà molto poco.

Un CIR 2017 che sembra, almeno sulla carta, sempre più "targato" Skoda, grazie alle molte Fabia R5 previste alla partenza. Sarà davvero la macchina da battere? Chi temi al momento? Sembra sia confermata la clamorosa notizia della presenza di un giovanissimo talento, figlio d'arte, il sedicenne Kalle Rovanperä, che tra l'altro, se sarà confermato, potrebbe crearti più di un problema su terra...

Beh, intanto la Fabia è una ottima auto e sarà interessante vederle all'opera e poi c'è questa novità.  Non so ancora con quale auto correrà Rovanperä, però credo che rappresenti un importante mezzo di promozione per il nostro campionato e per i piloti che lo corrono. Kalle Rovanperä, a mio avviso, sarà un futuro campione del mondo ed il fatto che venga in Italia e abbia scelto l'Italia come palestra per il suo futuro, sinceramente mi rende orgoglioso e sarò contento di misurarmi con lui. Naturalmente spero di stargli davanti, ma qualora fosse più veloce di me in qualche occasione, gli andrò a fare i complimenti. 

 Nel pacchetto auto-gomme-equipaggio dove dovrete maggiormente concentrarvi? Quali gli interventi per iniziare fin da subito ad inquadrare l'obiettivo?

Mah, un po' tutto l'insieme. Bisogna lavorare su tutte le parti, dalle gomme, all'auto e all'equipaggio. Abbiamo cominciato a ricomporre un po' la squadra ed il sistema di lavoro, andando in Corsica per una gara e già lì ci siamo un po' rodati, anche perché cinque mesi di stop agonistico ci avevano appena rallentato nei meccanismi. Ora manca qualche chilometro di test e così riprenderemo al 100% il nostro ritmo.

Avete sempre più tifosi ed appassionati che vi sostengono e che vi seguono fin sui campi di gara: cosa ti senti di dire a loro?

Mah, io sono sinceramente orgoglioso di loro. Io dico sempre che noi non abbiamo tifosi, nel senso che chiunque simpatizza per noi e ci segue, è di fatto un nostro amico. Mi sembra tutto più naturale, per me anche loro fanno parte della squadra. Chi ci segue e ci è vicino fa parte della nostra grande famiglia che è la Skoda Italia Motorsport. Ne aspettiamo tanti al Ciocco e sicuramente si faranno sentire.    

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Indubbiamente l'entusiasmo non manca e del resto non mancano di certo anche i motivi, motivi validi che fanno pensare ad un'altra stagione tanto spettacolare quanto incerta. Insomma, Umberto Scandola e Guido D'Amore, unitamente a Skoda Italia Motorsport, sono perfettamente consapevoli di avere le carte in mano per puntare alla posta più alta, in una partita, in ogni caso, dove siedono al tavolo grandi avversari. Le prime carte da scoprire al vicino Rally del Ciocco e sicuramente sarà un primo giro tutto da seguire...

Umberto Scandola e la Skoda Fabia R5 al Rally Il Ciocco e Valle del  Serchio Edizione 2016 (Photo4)