Jaakko Lavio, un finlandese in Terra d’Italia

Dopo l’esperienza dello scorso anno al Rally dei Nuraghi e del Vermentino il driver dal nord Europa è pronto al debutto nel Campionato Italiano Rally Terra. “Mi sono innamorato, per me sarà uno stupendo salto nel buio”

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Madido di sudore, febbricitante, eppure velocissimo ed a suo agio come nulla fosse. Così si era presentato lo scorso anno Jaakko Lavio, pilota finlandese classe ’88, al Rally dei Nuraghi e del Vermentino, dove nonostante le condizioni fisiche e l’essere al debutto su una Rally2 aveva strappato un super 8° posto assoluto. Tempi da top5 su ogni prova che lo avevano piazzato al quarto posto fin quasi alla fine, spirito allegro ed apprezzamenti continui su percorso e rally; un risultato perfetto funestato solamente da una foratura nell’ultima speciale. Tanto è bastato però a convincere Jaakko Lavio, che in un weekend si è innamorato dell’Italia e della sua terra. Nel 2024 sarà così senz’ombra di dubbio uno dei protagonisti del Campionato Italiano Rally Terra, affrontando la stagione (budget permettendo) con una Skoda Fabia Evo praparata da By Bianchi, vestendo i colori di Promotor Team e con le note dell’esperto Samu Vaaleri. Dalla neve della Finlandia alle strade bianche tricolori, quella di Lavio è così una pregevole ed interessante carta in più sul tavolo del CIRT 2024, che si prospetta acceso ed incerto sin dal Rally Città di Foligno.

“Lo scorso anno in Sardegna ero al debutto su una Rally2, e da allora non l’ho mai più guidata. Sarò a tutti gli effetti un rookie, ma viste le esperienze pregresse credo di poter farmi valere” racconta. In Finlandia il classe 88’ si occupa sempre di rally, non solo come pilota ma come noleggiatore per privati, ha una sua “rallyschool”, si sporca le mani come meccanico. Quella del motorsport non è più solo passione o lavoro, “ma tutta la mia vita. Io sono tutti i giorni dentro al mondo rally, e nonostante ciò questo sarà per me un salto nel buio, e non vedo l’ora di farlo – continua – la scorsa visita in Sardegna mi ha fatto capire che questo è il posto per me e per la mia attività come pilota. In Finlandia abbiamo una cultura sportiva diversa, ma in Italia ho trovato tanta passione e tanti professionisti, e me ne sono subito innamorato. Senza dubbio saremo all'avvio della stagione, e budget permettendo cercheremo di portarla fino in fondo”.

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Per un pilota abituato a tutt’altro tipo di speciali, dalle quali escono fuori campioni provetti, lo sbarco in Italia non sarà facile per tanti motivi: “le prove sono molto diverse ma è parte del gioco. Sto cercando di imparare qualcosa in più sulla terra che dovremo affrontare ma credo che la nostra competitività la scopriremo solo correndo. Credo comunque che potremo essere da top10, visto quello che abbiamo fatto lo scorso anno – poi commenta ridendo – in Sardegna pensavo di morire: la febbre, il caldo, la pressione. Però eravamo stati cauti, bravi a gestire la situazione e ad arrivare in fondo alla gara. Ci aveva ripagato, e questo sarà il nostro obbiettivo”.