Monte Erice al traguardo delle 60 edizioni

Il Presidente dell'Automobile Club Trapani parla dell'atmosfera di una gara che sul territorio sembra non terminare sotto il traguardo della famosa cittadina medievale
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Quando si parla di Erice viene in modo istantaneo alla mente identificare questo borgo medievale per due cose: la prima come la Città della Scienza con il suo Centro di studi internazionali “Ettore Maiorana”, la seconda come il territorio della Cronoscalata con la sua “Monte Erice”.

È vero, sono passati 60 anni e non pesano, come non pesano gli anni di tanti bambini di allora che sono cresciuti e diventati uomini e nonni di oggi tenendola per mano, perché Erice, la “Monte Erice” è in ogni casa dell'agro-ericino, che siano meccanici fai da te, blasonati preparatori o semplici alchimisti di quadrature di cilindri e bielle sempre alla ricerca di qualche cavallo in più.

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Qui la corsa non inizia il giorno in cui si abbassa la bandiera e via verso laVetta, anzi quel giorno finisce per poi dal lunedì mattina ricominciare di nuovo la conta dell'altra edizione. In questi posti il suono mistico delle campane delle chiese si confonde con il rombo delle marmitte metalliche soggiornanti nei garage. In fondo tutti questi abitanti si sentono parenti di questo evento dal nome Cronoscalata “Monte Erice”. Ciao Bella Sessantenne!