Franco Girolami (Audi RS3 LMS) è il campione del TCR Italy

Marco Butti (Hyundai Elantra N) si è aggiudicato il Trofeo Nazionale Under 25, mentre Denis Babuin (Audi RS3 LMS) è il campione della Coppa ACI Sport Master. Al debutto nel TCR Italy, Aikoa Racing si è aggiudicato il Trofeo Nazionale Team/Costruttori

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Il TCR Italy ha completato la stagione 2023 presso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari celebrando i campioni che hanno animato un’annata da record.

Marco Butti (Hyundai Elantra N) torna alla vittoria nel TCR Italy. Il comasco ha vinto Gara-1 in rimonta in una corsa condizionata da un incidente in partenza che ha chiamato una bandiera rossa nelle battute iniziali del weekend finale presso l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Già dal giro di formazione il circuito del Santerno ha registrato l’abbandono di Nello Nataloni (Audi RS3 LMS) fermo in rettilineo e Michele Imberti (Hyundai i30 N) che è dovuto rientrare ai box. Al via della gara il polesitter Ruben Volt (Honda Civic FL5) stalla e la sua vettura rimane ferma in griglia. L’estone è stato dapprima colpito dalla vettura di Paolo Rocca (Honda Civic FK7), e poi da Park Junesung (Hyundai Elantra N). Il coreano viene tamponato a sua volta da Levente Losonczy (Hyundai Elantra N), mentre la vettura di Rocca viene colpita da Sylvain Pussier (Cupra Leon Competicion), che coinvolge anche Cosimo Barberini (Cupra Leon Competicion). La direzione gara è costretta quindi ad interrompere la corsa con bandiera rossa, riportando le vetture superstiti ai box e prestando soccorso ai piloti oltre a ricoverare i mezzi incidentati. Passando sui detriti viene compromessa l’integrità dell’auto di Cesare Brusa (Hyundai Elantra N) che insieme a Denis Babuin (Audi RS3 LMS) e Felipe Fernàndez (Audi RS3 LMS), vengono investigati per aver rotto il parco chiuso in fase di sospensione della corsa. Lo spagnolo inoltre non si era schierato dopo aver ricevuto la penalità di 10 posizioni a seguito del contatto con Jelmini nel round di Monza, Ripristinate le condizioni ottimali della pista, la partenza della corsa viene data in regime di safety-car, con le posizioni in base alla qualifica, tolti ovviamente gli 11 piloti coinvolti nelle problematiche dell’incidente al via. La durata della corsa viene ridotta a 24:38 più un giro. Rientrata ai box la vettura di sicurezza al termine della seconda tornata, Matteo Poloni (Audi RS3 LMS) ha mantenuto la leadership davanti a Girolami, Butti, Niels Langeveld (Honda Civic FL5) e Felice Jelmini (Audi RS3 LMS). Nel corso della terza tornata Butti supera Junui Park (Hynudai Elantra N) in rettilineo, impostando anche l’attacco finalizzato su Langeveld al quarto passaggio, in esterna al Tamburello, conquistando la posizione ai piedi del podio virtuale. Al settimo giro si ritira Imberti, mentre al passaggio successivo Girolami commette un errore in uscita dalla Variante Alta e favorisce il rientro di Butti, che prende la seconda posizione all’ingresso della Rivazza 1. Nella nona tornata, sempre allo stesso punto il comasco si prende la vetta della corsa ai danni di Poloni. Il trentottenne bergamasco al giro 10 si deve arrendere a Girolami per la seconda posizione alla Tosa, mentre è Langeveld che gli sottrae il podio alle Acque Minerali. La fine definitiva delle velleità di top-5 per Poloni arriverà poi con una penalità di 25 secondi imposti dalla direzione gara per un sorpasso avvenuto in regime di bandiera rossa. Si anima invece la battaglia tra Aurelien Comte (Cupra Leon Competicion) e Park, col francese costretto in ghiaia al Tamburello nella 12° tornata, mentre è un giro dopo Jelmini a dover compiere un’escursione nello stesso punto, pur non perdendo la posizione sul coreano.

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Per quanto concerne invece il TCR DSG, il successo è andato nelle mani di Filippo Barberi (Audi RS3 DSG), che ha mantenuto saldamente la leadership per tutto l’arco della corsa. Piazza d’onore per Mauro Trentin (Cupra Leon DSG), che non è riuscito ad insidiare il primato dell’alfiere Aikoa Racing. C’è stata azione invece nella lotta per il terzo ed ultimo gradino del podio, con la pilota turca Seda Kaçan (Audi RS3 DSG), che a metà gara ha sorpassato Vito Tagliente (Volkswagen Golf DSG) che fino a quel momento aveva conservato saldamente il podio alle spalle del duo composto da Barberi e Trentin. Per la pilota turca, che ha esordito proprio in questo weekend per festeggiare il centesimo anniversario dalla nascita della federazione automobilistica turca, il podio di classe arriva al culmine di un duello sul filo del rasoio con Tagliente, che ha portato la pilota Bitci Racing Team AMS a superare l’italiano, portandosi sul podio al settimo passaggio, dopo aver ricucito il distacco giro dopo giro. Seda Kaçan, con questo podio all’esordio, può portare a casa un altro primato in quanto prima donna turca a gareggiare nel TCR Italy, nel mondo del TCR in assoluto e nel mondo delle competizioni in pista, divenendo inoltre la prima a conquistare una coppa sul podio.

Marco Butti (Hyundai Elantra N) ha ottenuto la vittoria anche in Gara-2, Ultimo atto stagionale del TCR Italy all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Il pilota Target Competition ha ottenuto una vittoria sudata, la terza dell’anno, tenendo a bada alle sue spalle il campione uscente Niels Langeveld (Honda Civic FL5) e il neolaureato campione Franco Girolami (Audi RS3 LMS). Sulla griglia di partenza mancano le vetture incidentate al via di gara-1, con Sylvain Pussier che a seguito degli accertamenti medici ha riscontrato la frattura di una vertebra, ed cui vanno gli auguri di pronta guarigione da parte di tutto il paddock del TCR Italy. Al via della gara il polesitter Aurelien Comte (Cupra Leon Competicion) riesce a tenere la testa; parte bene anche Marco Butti che va subito a insidiare il pilota francese. Felice Jelmini (Audi RS3 LMS) non ha un buon avvio invece dalla prima fila e perde alcune posizioni. La direzione gara intanto mette sotto investigazione le fasi di partenza, per poi lasciar proseguire la gara senza alcun intervento. Al secondo giro Junui Park (Hyundai Elantra N), partito dalla seconda fila è autore di un animato confronto con Butti e, per evitare il pilota Target Competition, alza il piede perdendo la posizione anche su Langeveld. Sempre sul rettilineo principale il gruppo di testa si apre a ventaglio e a trarne vantaggio è Girolami che supera Matteo Poloni (Audi RS3 LMS), seguito poi da Jelmini e Junui Park. Il sorpasso per il cambio di leadership arriva al terzo giro: Butti si sbarazza di Comte in scioltezza e si appropria della testa della corsa. A 21:26 dal termine, Ruben Fernandez (Audi RS3 LMS) finisce in testacoda alla Villeneuve, costringendo la direzione gara a mandare in pista la Safety Car. La vettura dello spagnolo ha un danno evidente al cofano. La neutralizzazione però non dura molto: a 14 minuti e 10 dal termine la direzione gara espone la bandiera verde. Proprio alla ripartenza si infiamma di nuovo il duello tra Marco Butti e Aurelien Comte, con un leggero contatto tra i due senza alcuna conseguenza. Poloni intanto tenta il sorpasso su Jelmini senza riuscirci e toccando l’avversario finisce fuori pista conseguenze. L’unico pilota che è riuscito ad approfittare della ripartenza è Levente Losonczy (Hyundai Elantra N), che complessivamente ha guadagnato 5 posizioni rispetto alla griglia di partenza. A 10 minuti dal termine Butti subisce l’attacco di Comte e Langeveld, che continuano a girare vicinissimi tra loro, ma si difende restando saldamente in testa. Un minuto più tardi, Victor Fernandez (Audi RS3 LMS) parcheggia la sua vettura al Tamburello, causando l’esposizione delle doppie bandiere gialle. Lo spagnolo non è l’unico ad arrendersi per dei problemi: anche Denis Babuin (Audi RS3 LMS) è costretto al ritiro rientrando ai box, ma si laurea comunque campione della Coppa ACI Sport Master. Nel frattempo Giacomo Ghernandi (Audi RS3 LMS), che procedeva lentamente, è costretto a fermarsi a bordo pista. Butti a 5 minuti dal termine commette un errore alla Variante Alta ma riesce comunque a evitare l’affondo da parte di Comte e Langeveld alle sue spalle. Dal canto suo, il francese è in difficoltà e, a 4:22 dallo scadere del tempo regolamentare, alla Villeneuve perde tre posizioni su Langeveld, Girolami e Jelmini, i quali sono protagonisti di una bella battaglia tra la Tosa e la Piratella. Mentre Losonczy è costretto a rientrare ai box a seguito dell’esposizione della bandiera nera con bollo arancio da parte della direzione gara per evidenti danni alla carrozzeria della sua vettura, allo scadere del tempo Langeveld prova l’attacco su Butti ma il comasco si difende. Poloni intanto parcheggia la vettura alla Tosa e pone fine alla sua gara. L’ultimo giro regala grande spettacolo: Girolami si incolla a Langeveld, con l’olandese che al Tamburello recupera il distacco da Butti, ma è costretto ad alzare il piede per le bandiere gialle. Anche Comte tenta l’attacco su Jelmini, ma finisce largo ed è costretto ad accodarsi. Alla fine è Marco Butti a spuntarla, diventando il pilota con il maggior numero di vittorie nell’arco della stagione appena terminata insieme a Franco Girolami, entrambi a quota tre, ma è l’unico ad essere riuscito a vincerne due nello stesso fine settimana.

Per quanto riguarda invece il TCR DSG, Filippo Barberi (Audi RS3 DSG) è ancora una volta il primo a tagliare il traguardo. Il pilota Aikoa Racing è stato costante per tutta la gara, tenendo anche testa fino alla settima tornata alla vettura di Nello Nataloni (Audi RS3 LMS). Alle sue spalle si è confermato Mauro Trentin (Cupra Leon DSG), ma il duello per il gradino più basso del podio è rimasto acceso tra Vito Tagliente (Volkswagen Golf DSG) e Seda Kaçan (Audi RS3 DSG). La pilota turca, che ha esordito proprio in questo round per celebrare i 100 anni della Repubblica di Turchia, ha infatti sopravanzato il pilota italiano all’ottava tornata, conquistando il podio per il secondo giorno di fila esattamente come accaduto ieri in gara-1. Seda Kaçan, con questo podio all’esordio, può portare a casa un altro primato in quanto prima donna turca a gareggiare nel TCR Italy, nel mondo del TCR in assoluto e nel mondo delle competizioni in pista, divenendo inoltre la prima a conquistare due coppe sul podio.