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Butti: "Ho imparato la lezione e ora alzo l'asticella"

Parla il pilota comasco vincitore della coppa Italia Aci Under 25 nel TCR Italy: "Ho pagato il fatto che ho voluto strafare. Ma che soddisfazione a Imola. Lavoro in officina con i miei, ma in realtà mi diverto"

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"Ho dovuto sbagliare per imparare e in qualche momento mi è mancata un po’ di lucidità per capire che il campionato si vince con la costanza e non dando sempre il 110%”. Parla come un veterano eppure Marco Butti di anni ne ha soltanto 18, essendo nato a Como il 29 marzo 2005. Venuto su a pane e motori - la famiglia ha una officina e concessionaria a Porlezza e lui ha iniziato a guidare i kart prima ancora di saper leggere e scrivere - il pilota comasco ha vinto la Coppa ACI Under 25 del TCR Italy 2023. Un trofeo conquistato al volante della sua Hyundai Elantra N della Target Competition al termine di una rimonta entusiasmante, con il dominio nell'appuntamento di Imola. "Diciamo che è andata bene a inizio e fine anno a Imola", sottolinea, mentre riannoda il nastro della stagione. "Abbiamo stradominato i due fine settimana al Santerno, la prima parte della stagione è stata molto significativa a livello velocistico. Ho colto tre pole di fila. Sempre davanti, in qualsiasi condizione. A Imola ho commesso un primo, piccolo errore. Poi a Misano ho trovato un avversario “caldo” in gara 1 e mi sono dovuto fermare. Al Mugello mi ha fregato forse la foga di volermi riprendere tutto subito e dopo una grandissima pole, malgrado avessi potuto effettuare un solo giro lanciato, ho anticipato la partenza in gara 1 e in gara-2 ho accusato un problema col sistema che governa la procedura di partenza. Due errori nella stessa, delicata, fase: uno per questioni tecniche – e può succedere, fa parte del gioco - e l'altro per la fretta di un ragazzino di voler vincere e far vedere che cosa era in grado di fare. A Monza non eravamo molto competitivi e ho cercato di difendermi. A Vallelunga un ritiro per un problema tecnico mi ha ”segato le gambe”, impedendomi di puntare al podio nella classifica assoluta (ha chiuso al quarto posto; n.d.r).  A Imola però siamo arrivati, io e la squadra, belli carichi e ci siamo fatti valere ancora una volta. D’altronde è una pista che a me piace moltissimo e dove vado sempre forte."

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Programmi per il 2024?

"Al momento non ho ancora dei piani ben definiti, spero di restare nel mondo del Turismo.Di sicuro alzerò l’asticella. Dove, come con chi lo vedremo nei prossimi giorni".

Pista ma anche rally.

"Sì ho appena vinto un rally a Pavia. Mi piace il motorsport a 360 gradi. Nei rally mi sento a casa perché ci sono cresciuto grazie al team di mio padre. E ai miliardi di rally che ho visto da bambino, girando con lui. Però mi sto cimentando in pista con la speranza di diventare un professionista vero a tutti gli effetti e quindi resto concentrato lì, con l’obiettivo di fare il meglio possibile. Poi se riesco a fare qualche rally…Diciamo che cerco di trasferire ciò che di buono imparo in pista nei rally e viceversa. Questo per esempio mi aiuta con la pioggia, dove mi trovo a mio agio. Magari è una dote naturale o invece è dovuto al fatto che sono abituato a correre su ghiaccio, terra e a guidare un po’ più sporco".

A 18 anni è già al lavoro.

"Non lavoro, mi diverto. Da tre stagioni sono passato dai kart alle macchine, disputo 18-20 gare all’anno e già questo è un lavoro se vuoi far bene. Poi aiuto nell’azienda di famiglia: concessionario, officina, centro revisioni, carrozzeria".

Mette anche le mani nel cofano?

"Non sono un meccanico, ma non sono uno che non sa aprire un cofano. Mi sono diplomato in una scuola svizzera come meccatronico. Diciamo che faccio un po’ di tutto”.