Aspettando il Rally della Marca: parola a Paolo Porro

Il pilota lariano analizza il Campionato Italiano Wrc, a pochi giorni dal terzo appuntamento della serie il Rally della Marca, in programma dal prossimo 23 al 25 giugno.
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Un avvio di campionato non esaltante per Paolo Porro. Il driver lariano, reduce dal 3° posto al Rally d'Elba prima del 5° nel Rally1000Miglia, ha già fatto i conti con alcune vicissitudini che lo hanno limitato non poco in questo avvio del CIWRC 2017. Con l'intento di colmare in fretta il gap che lo separa dal leader della classifica Stefano Albertini, l'esperto pilota di Como pone quindi l'attenzione sulla prossima gara del Campionato Italiano Wrc, il Rally della Marca in programma dal 23 al 25 giugno, analizzando le prospettive stagionali e la competizione con gli altri rivali nella serie tricolore.

 

Cosa pensi di questo campionato e quanto e come è cambiato dalla prima edizione?
“Il CIWRC 2017 è sicuramente il più competitivo che c'è da quando è nato questo campionato. In particolare c'è stato l'arrivo di due fattori determinanti. Il primo è Stefano Albertini un pilota con un passo superiore a tutti gli altri, l'altro riguarda le vetture che sono entrate a far parte della competizione, una su tutte la Citroen DS3 di Miele, una delle macchine migliori che ci sono sul panorama nazionale. Tutto questo ha contribuito a fare di questo campionato una serie con un tasso molto elevato di agonismo e professionalità.”


In gara con te molti avversari di grande profilo quest'anno. Chi tra loro ha ancora molto da dare al campionato?
“Chi può dare ancora molto al campionato è Paolo Porro! Io sono uno che carbura con il tempo e nella prima gara all'Elba avevo bisogno di ritrovare il ritmo. Alla mille miglia abbiamo avuto ancora problemi con la vettura, che non sono dovuti alla preparazione quanto alla sua età. La mia Ford Focus ha iniziato da signorina e passando per signora ora sta diventando un po' anziana. Perciò è automatico avere dei problemi. Infine credo che il risultato nella MilleMiglia, con il quinto posto a 2' da Albertini non sia veritiero, perché abbiamo avuto tre problemi differenti in tre diverse prove che ci hanno condizionato molto.”

Albertini è il leader attuale. Una tua opinione sul pilota

Lui è un pilota che poteva fare sicuramente il professionista. Lo è stato in Peugeot qualche anno fa, ma a volte le vicissitudini e sfortune che si presentano nella vita possono cambiare molto. Albertini andava già forte sui kart, diventando anche campione e questo dice tutto. Un ragazzo molto umile e veloce che stimo molto, ma da qui in poi cercheremo di dare il nostro meglio per stargli davanti.”

 

(a destra, la coppia Porro-Cargnelutti al RallyMilleMiglia)

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Qual è la gara del calendario che preferisci e quale di quelle rimaste da disputare potrà spostare gli equilibri, magari a tuo favore?

“Sicuramente già il Rally della Marca. É una gara tra le mie preferite a livello nazionale che ho corso per circa 15 volte, che ho vinto 3 volte e dove sono riuscito ad arrivare 2° in almeno 5 o 6 edizioni. Quindi è una gara che spero possa dire molto per me. Il Rally del Friuli Venezia Giulia è una gara particolare invece, che non ha disputato nessuno. Io ho corso lì solo una volta nel 2012, ma da quell'anno sono cambiate molte prove quindi sarà nuova per tutti e anche ad Udine vedo Stefano Albertini favorito. Poi c'è San Martino, una gara molto bella dove ho sempre fatto bene. Infine c'è Como, casa mia. Lì molti avversari hanno imparato ad andare forti, come Marco Signor che vinse lo scorso anno, quindi sarà difficile. Il campionato a mio avviso si deciderà anche sugli episodi. Uno 0 può contare tanto, il livello dei piloti è molto simile e sono convinto che la differenza possa farla proprio la sfortuna.”

Verso il Rally della Marca. Una gara per piloti esperti
“Il Marca è una gara che conosco molto bene. Detengo ancora il record su due prove, “Monte Cesen” e “Castelli” e lì potremo fare sicuramente bene e riaprire anche la questione campionato. Sono due prove complicate che potrebbero fare la differenza, soprattutto il “Cesen” che ha tutto: è sconnessa, lenta e anche veloce e potrebbe essere una prova da mondiale. Dobbiamo comunque considerare avversari che daranno il massimo come Albertini e soprattutto Marco Signor, che correrà in casa e conosce tutto molto bene. Bisogna stare molto attenti e cercare di sbagliare il meno possibile, perché basta anche una foratura per compromettere tutta la gara.

Qual è secondo te il fattore che più degli altri ha garantito il successo di questa serie?
“Questo è un titolo italiano molto bello. Il chilometraggio è giusto e anche i costi, nonostante le fantastiche vetture, sono sostenibili. Poi non vai a confrontarti anche con piloti professionisti, come ad esempio Paolo Andreucci, che hanno la possibilità di stare in macchina 365 giorni all'anno e non avremmo possibilità di stargli davanti. In più abbiamo in gara macchine spettacolari, che attirano il pubblico e proprio il grande seguito di questo campionato affascina noi piloti. Noi non siamo dei professionisti, quindi la formula di questo campionato è ideale perché ci permette di sostenere la stagione senza togliere troppo spazio alla famiglia come al lavoro.”

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Il feeling con la tua spalla Paolo Cargnelutti

“Ormai non si parla più di feeling. Ci sentiamo quasi tutti i giorni anche quando non ci vediamo da una gara all'altra. Corriamo insieme da 18 anni e siamo diventati una cosa sola, ci basta uno sguardo per intenderci. Io so cosa vuole lui e lui conosce alla perfezione cosa serve a me, siamo come fratelli e non c'è molto altro da aggiungere.”

Pensando ai giovani di questo CIWRC chi ti ha impressionato?
“Simone Miele su tutti ha fatto un enorme passo in avanti dallo scorso anno. Ha maturato un'ottima esperienza e è riuscito a portare in Italia una macchina tra le più performanti. Lui lavora molto e sono convinto che con il passare degli anni riuscirà ad essere sempre più veloce. Anche Giuseppe Testa sta registrando ottimi tempi. Ha una macchina evoluta e sta facendo molto bene nonostante il passaggio da una R2 a una vettura Wrc.”

Da un driver esperto come te un consiglio ai giovani che si avvicinano ai rally, con il sogno di diventare piloti
“Una cosa fondamentale è sicuramente la passione. Personalmente consiglio sempre ai nuovi piloti una scuola, che può aiutare a capire meglio le vetture e conoscere gli aspetti tecnici specifici come le traiettorie e le linee, per cercare di migliorare in maniera completa. Rimane importante comunque anche l'aspetto economico, quindi partecipare magari a dei trofei promozionali che mettono in palio dei premi in denaro può fare sicuramente comodo. Ma soprattutto è importante fare un passo per volta. Io ho iniziato da una Saxo, poi sono passato ad una 600 per una Clio, una Super1600 e infine su una Wrc. É stata una bella esperienza anche molto utile per apprendere la velocità e la conoscenza delle vetture rapidamente. Poi gli sponsor rimangono necessari, si può essere bravi quanto si vuole ma se non si ha disponibilità non si va da nessuna parte purtroppo.”