La 41ª Vittorio Veneto-Cansiglio nel segno di Christian Merli e l'Osella FA 30

Verdetto già scritto ma confermato dalle due gare che hanno riacceso i motori sulla cronoscalata di Fregona da Mezzavilla a Valsalega, teatro per un pubblico entusiasta della riedizione firmata con lungimiranza dall’Automobile Club Treviso

Image

“Emozioni” come quelle cantate da Toto Cotugno. Non c’è mestizia alla 41ª Vittorio Veneto-Cansiglio, solo gioia rombante e soddisfazione per la cronoscalata prossima al centenario che è ripartita alla grande in virtù del combinato disposto di Automobile Club Treviso e Comune di Fregona. Un weekend come ai vecchi tempi che gli appassionati vittoriesi aspettavano da undici anni e finalmente se lo sono goduto appieno, fregandosene di caldo e afa, per contornare di festa il tracciato di 5930 metri da Mezzavilla a Valsalega. Centodieci i concorrenti al via, qualcuno si è fermato nelle prove di ieri, qualcun altro in Gara 1 stamattina, ma big e controbig quasi al completo hanno firmato con prestazioni eccelse anche gara 2, suggellando l’edizione della ripartenza che ha avuto un primattore assoluto: Christian Merli su Osella FA 30 Zytek.

Il campione europeo della montagna, ormai prossimo al suo quarto titolo continentale, ha fatto il fenomeno in Gara 1 stabilendo con 2’41’’96 il nuovo record della corsa alla media di 131,8 km/h. In Gara 2 si è accontentato di stoppare il cronometro a 2’42’’29, comunque inferiore al 2’43’’00 di Denny Zardo (2010) che pareva imbattibile, visto l’inserimento di due chicane di rallentamento sul percorso. Chicane che qualcuno ha subodorato fossero state tolte, viste le progressioni delle performance, ma il drone della ripresa tv ha mostrato come fosse tutto vero. Tutta questione di manico, di evoluzione dei mezzi, migliorie delle gomme e artifizi dell’elettronica. Ma anche di tanto coraggio, quello che sempre anima gli eroi delle salite, cavalieri del rischio senza indugi.

Merli primo e imprendibile, però i rivali di Gruppo E2SS ce l’hanno messa tutta per limitare i distacchi. Ottimo secondo Diego Degasperi (2’45’’25 e 2’46’’26) con un’Osella gemella e per gli stessi colori Vimotorsport, a 7’’26 nel totale. Aver limitato a 7’’26 il distacco totale la dice lunga su quanto sia andato forte il driver di Levico. Ma non si è risparmiato neppure il veronese Federico Liber su Wolf Gb08 F1 Mistral (2’53’’73 e 2’51’’47), ottimo terzo, mostrando di avere ancora margine da limare con una vettura comunque due litri di cilindrata rispetto ai tre delle avversarie dirette. Protagonisti al vertice Alessandro Zanoni (3’03’’50 e 3’02’’12) su Norma Np03 Suzuki, primo di Gruppo E2SC, esperto di slalom e novizio delle salite, e il genovese Gianluca Ticci (3’07’’73 e 3’04’’96) su Fiat X 1/9, che è sembrato a suo agio sul tracciato come i piloti di casa, primo di Gruppo E2SH. Il veterano Gino Pedrotti (3’13’’03 e 3’11’’64) su Renault Tatuus, primo delle ruote scoperte e sesto assoluto davanti a Zardo (3’20’’51 e 3’18’’14) al volante di un’Audi Rs3 Lms, il quale non poteva certo competere per il podio, ma ha mostrato numeri di alta scuola mettendo in riga Stefano Artuso (3’21’’04 e 3’19’’77) su Ferrari 458 Evo, prima delle GT da sogno, Leonardo Chesini (3’21’’93 e 3’22’’29) su Gloria C8 Suzuki e Andrea De Stefani (3’25’’08 e 3’20’’92) su Renault Clio, primo di Gruppo E1 2000. Note di merito particolari per Ivano Cenedese (3’33’’10 e 3’32’’37) su Renault Clio Rs, a lungo in testa nelle due gare prima di essere scalzato da mezzi superiori, e il figlio d’arte Tiziano Ghirardo (3’40’’88 e 3’30’’69) su Honda Civik Ek4, che ha cambiato completamente registro nel secondo passaggio. Gara nella gara la disfida dell’Ibiza Cup con l’agordino Denis Mezzacasa (3’39’’45 e 3’37’’72) in forma smagliante davanti a Romy Dall’Antonia (3’39’77 e 3’38’’53) e Michele Buiatti (3’40’’42 e 3’40’’82).

Peccato per Davide Segna, le sue giovani ambizioni hanno cozzato contro un guardrail ammaccando la Seat. Per quanto riguarda le auto storiche, doppio sigillo di Giuliano Peroni (3’25’’79 e 3’27’’56) su Osella PA 8/9 alla media di 103,3 km/h. Il driver fiorentino, che corre per Squadra Corse Bologna, è stato l’unico del 3° Raggruppamento a stare sotto i 7 minuti totali (6’53’’35), infliggendo distacchi profondi a Erwin Morandell su Fiat X 1/9 e Gianluca Grossi su Triumph Dolimite Sprint, quarto il coriaceo Daniele Ortolan su Autobianchi A112. Secondo assoluto il friulano Rino Muradore (3’38’’45 e 3’40’’01) su Ford Escort RS, con il solo “Otto Von Ranap” su Fiat Giannini 128NP a condividere il 2° Raggruppamento. Terzo assoluto Michele Massaro (3’41’’32 e 3’44’’12) su Bmw M3 del 4° Raggruppamento, dove invece gli sono rimasti vicini Alessandro Romoli su Ford Sierra RS Cosworth e Paul Niederstaetter su Renault 5 GT Turbo.